LA NOVITA'
TREVISO Radiologia a domicilio: il Ca' Foncello è il primo ospedale

Martedì 21 Gennaio 2020
LA NOVITA'
TREVISO Radiologia a domicilio: il Ca' Foncello è il primo ospedale italiano a partire con la sperimentazione. Dal 1° febbraio gli esami radiologici del torace e dei piccoli segmenti ossei nei pazienti fragili potranno essere effettuati, a Treviso, direttamente nelle Case di riposo. In una seconda fase il progetto sarà esteso all'intero territorio dell'Ulss 2. Un investimento di 100 mila euro per il primo progetto pilota in una struttura pubblica su territorio nazionale che unisce telemedicina, professionalità logistica, tecnologia.
LA TECNOLOGIA
Un furgoncino, un apparecchio dedicato di ultima generazione, con detettore digitale con sistema wireless per l'invio delle immagini direttamente alla Radiologia di Treviso e una linea dedicata protetta per l'invio delle immagini e dei dati personali. In questo modo è organizzato il progetto di radiologia sul territorio che prevede l'impiego di tecnologie proprie della diagnostica per immagini a domicilio o in una struttura non ospedaliera o ambulatoriale anziché in ospedale. I primi beneficiari saranno gli ospiti delle case di riposo, ma dopo i 6 mesi iniziali di sperimentazione il progetto sarà esteso a tutte le fasce protette. «In provincia di Treviso sono 99.464 i residenti con più di 75 anni e di questi 5.950 sono ospiti di case di riposo. Nel capoluogo si prevede una richiesta di almeno 2.500 prestazioni annue per i pazienti ospiti delle RSA - spiega il direttore generale Benazzi -. Il vero regista sarà il medico curante: sarà lui ad attivare il servizio nei casi di bisogno».
LA PROCEDURA
Da 1 febbraio dunque un Tecnico Sanitario di Radiologia Medica si recherà presso la Casa di Riposo dopo che un medico radiologo avrà verificato l'effettiva necessità. Dopo l'esecuzione dell'esame, l'immagine verrà inviata direttamente al Servizio di Radiologia del Presidio Ospedaliero di Treviso dove verrà refertato dallo specialista radiologo. Per l'invio delle immagini e dei dati personali è stata attivata una linea dedicata protetta. Il referto sarà infine disponibile entro la giornata digitando il codice identificativo creato al momento della prenotazione. «Ci vuole una sanità organizzata per unire telemedicina e tecnologia in un progetto che permetterà di azzerare tutti i disagi, per pazienti e familiari, legati al trasferimento nella struttura ospedaliera» ha commentato il Presidente della Regione ieri durante l'inaugurazione del nuovo servizio. «Il Veneto si conferma regione benchmark per le sperimentazioni e per le cure, alimentando un turismo della sanità che ci vede tra le prime destinazioni in Italia». Il progetto della radiologia a domicilio è stato sperimentato in strutture private nel messinese e in provincia di Torino. «È stata la Usl 2 a chiedere di poter partire con questo progetto - conclude Benazzi -. L'ospedale non deve essere però l'unico centro di erogazione dei servizi ma deve essere inserito in una rete, adottando modelli organizzativi assistenziali e strumenti che garantiscano la continuità di cura, secondo un modello dell'ospedale comunicante con il territorio che può trasferire al domicilio delle persone competenze e tecnologie». L'investimento, di 100 mila euro, mette nelle condizioni le persone fragili (oggi anziani, da agosto anche persone con handicap e gravi patologie) di non dovere più spostarsi dalla propria residenza.
El.Fi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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