LA MANIFESTAZIONE
TREVISO «Ricordo come la nostra amministrazione del nostro sindaco Giovanni Manildo sul fronte dei diritti civili si sia distinta, con l'attuazione di una serie di provvedimenti, per ragionevolezza e giustizia, mentre quella attuale manifesta la consueta chiusura ideologica. Come Pd di Treviso aderiamo alla manifestazione». Così il segretario comunale dei Democratici di Treviso, Giovanni Tonella, ha annunciato l'adesione del suo partito al Pride di sabato prossimo, che attraverserà le vie del centro. Una decisione che si contrappone in modo forte alla scelta dell'amministrazione comunale di rifiutare il patrocinio chiesto dagli organizzatori dell'evento, promosso dalla comunità Lgbte.
NEL 2016
Tre anni fa un evento simile, organizzato durante l'amministrazione Manildo, era finito con la concessione del patrocinio dopo un lungo dibattito all'interno della maggioranza, che aveva però chiesto agli organizzatori di evitare le strade più centrali della città. E nessuno della giunta comunale quel giorno aveva partecipato. Quest'anno il percorso è diverso, si passa per il centro, ma l'amministrazione di Mario Conte ha deciso di dire no alla richiesta di patrocinio. Il ritrovo sarà alle 15 davantio alla stazione ferroviaria e, attraversando le vie del centro, si arriverà nei pressi del bastione San Marco.
AMNESTY INTERNATIONAL
Anche la circoscrizione Veneto - Trentino Alto Adige di Amnesty International ha preso posizione sul no al patrocinio e, in un comunicato diffuso ieri, ricorda che il sindaco ha motivato il diniego per perseguire una linea di equilibrio e terzietà rispetto a simili iniziative, volta anche a non dare adito a sterili polemiche o a strumentalizzazioni di tipo politico. A queste parole Amnesty replica sostenendo che assumere una posizione di terzietà rispetto a un contsto di discriminazione significa non voler appoggiare le richieste di pieno riconoscimento e godimento di diritti. Inoltre, negare il patrocinio a una manifestazione simbolicamente così importante, va insenso contrario alla volontà di costruzione di una società aperta e accogliente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO «Ricordo come la nostra amministrazione del nostro sindaco Giovanni Manildo sul fronte dei diritti civili si sia distinta, con l'attuazione di una serie di provvedimenti, per ragionevolezza e giustizia, mentre quella attuale manifesta la consueta chiusura ideologica. Come Pd di Treviso aderiamo alla manifestazione». Così il segretario comunale dei Democratici di Treviso, Giovanni Tonella, ha annunciato l'adesione del suo partito al Pride di sabato prossimo, che attraverserà le vie del centro. Una decisione che si contrappone in modo forte alla scelta dell'amministrazione comunale di rifiutare il patrocinio chiesto dagli organizzatori dell'evento, promosso dalla comunità Lgbte.
NEL 2016
Tre anni fa un evento simile, organizzato durante l'amministrazione Manildo, era finito con la concessione del patrocinio dopo un lungo dibattito all'interno della maggioranza, che aveva però chiesto agli organizzatori di evitare le strade più centrali della città. E nessuno della giunta comunale quel giorno aveva partecipato. Quest'anno il percorso è diverso, si passa per il centro, ma l'amministrazione di Mario Conte ha deciso di dire no alla richiesta di patrocinio. Il ritrovo sarà alle 15 davantio alla stazione ferroviaria e, attraversando le vie del centro, si arriverà nei pressi del bastione San Marco.
AMNESTY INTERNATIONAL
Anche la circoscrizione Veneto - Trentino Alto Adige di Amnesty International ha preso posizione sul no al patrocinio e, in un comunicato diffuso ieri, ricorda che il sindaco ha motivato il diniego per perseguire una linea di equilibrio e terzietà rispetto a simili iniziative, volta anche a non dare adito a sterili polemiche o a strumentalizzazioni di tipo politico. A queste parole Amnesty replica sostenendo che assumere una posizione di terzietà rispetto a un contsto di discriminazione significa non voler appoggiare le richieste di pieno riconoscimento e godimento di diritti. Inoltre, negare il patrocinio a una manifestazione simbolicamente così importante, va insenso contrario alla volontà di costruzione di una società aperta e accogliente.
