LA LUNGA BATTAGLIA
TREVISO «L'emergenza è ormai finita. Attendiamo

Martedì 18 Maggio 2021
LA LUNGA BATTAGLIA TREVISO «L'emergenza è ormai finita. Attendiamo
LA LUNGA BATTAGLIA
TREVISO «L'emergenza è ormai finita. Attendiamo questa settimana per capire se sarà terminata del tutto. Ma al momento si va verso la conclusione». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, traccia l'orizzonte dell'epidemia da coronavirus. I ricoveri in ospedale sono crollati. Nei reparti ordinari ci sono 40 pazienti positivi. Il bollettino regionale ne registra altri 11 in Terapia intensiva. Ma l'ultimo aggiornamento dell'azienda sanitaria indica che sono già scesi a 6 i pazienti Covid positivi ancora ricoverati nelle Rianimazioni. Ormai si parla di aree Covid-free: manca solo la conferma della matematica, al netto di imprevedibili colpi di coda dell'epidemia.
LE TERAPIE INTENSIVE
L'ospedale di Treviso ha chiuso la Terapia intensiva aggiuntiva. E in quella centrale c'è solo un positivo (due si sono negativizzati) che respira autonomamente. C'è un solo paziente anche nella Terapia intensiva di Vittorio Veneto, che era stata ricavata nel blocco operatorio. Con questi numeri gli ospedali stanno tornando via via alla normalità, recuperando le prestazioni non urgenti, quasi 8mila tra visite ed esami e 8.500 interventi chirurgici, saltati nel momento peggiore dell'emergenza, quando le sedute operatorie sono state di fatto dimezzate. «Lunedì prossimo riapriremo la sala operatoria dell'otorinolaringoiatria a Vittorio Veneto», annuncia Benazzi. Progressivamente tutto l'ospedale di Vittorio Veneto tornerà a essere Covid-free: i pazienti in via di recupero che non potranno ancora far ritorno a casa verranno trasferiti nell'ospedale di comunità dell'ex Guicciardini di Valdobbiadene.
LA RIORGANIZZAZIONE
Anche a Treviso è partita la riorganizzazione. «Al momento abbiamo ancora 8 posti letto riservati al Covid fa il punto Antonio Farnia, direttore dell'unità di Anestesia e rianimazione se l'attuale andamento verrà confermato, dalla prossima settimana verranno aperti ai pazienti non Covid, compresi i quattro posti dell'ex Terapia antalgica». Oggi le persone positive ricoverate in Rianimazione hanno un'età media di poco meno di 70 anni. Anche due pazienti che avevano già ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid hanno avuto bisogno delle cure intensive. «L'infezione è casualmente emersa pochi giorni dopo spiegano i medici non hanno avuto il tempo di sviluppare la protezione». Con una minore pressione sulle Rianimazioni, adesso potranno essere recuperati gli interventi chirurgici sospesi? Si, ma non è semplice.
VISITE E INTERVENTI
«Dopo quasi due anni di lavoro in emergenza, non possiamo chiedere agli operatori della sanità di non prendersi una pausa o di rinviare le ferie: sarebbe umanamente impossibile avverte Farnia cercheremo di non ridurre ulteriormente il numero di sedute operatorie in estate, per poi tornare definitivamente a regime a settembre». Con la speranza che in autunno non prenda forma una nuova ondata di coronavirus. È questa la grande incognita che, almeno sulla carta, preoccupa il mondo della sanità. Ma all'orizzonte non si prospetta certo uno scenario come quello dello scorso anno, quando non erano ancora disponibili i vaccini e quando le varianti hanno cominciato a imperversare, specie quella inglese, in gran parte della provincia e in particolare, stando a quanto emerso, nella Destra Piave. «Oggi stiamo proteggendo la popolazione con i vaccini: la prospettiva è radicalmente diversa rispetto a quella dell'estate dell'anno scorso tira le fila Benazzi è dimostrato che chi si vaccina riduce drasticamente il rischio di essere contagiato dal virus e, soprattutto, di essere ricoverato in ospedale». Un passo alla volta insomma.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci