La Diocesi corre ai ripari: «Niente segno della pace»

Domenica 23 Febbraio 2020
La Diocesi corre ai ripari: «Niente segno della pace»
LA DIOCESI
TREVISO Hanno chiamato i parroci uno a uno, perché la cautela doveva iniziare già dalle messe del sabato sera. Dopo l'allargamento dell'emergenza coronavirus in Veneto, anche la Diocesi di Treviso ha deciso di cautelarsi. No allo scambio della pace, per la comunione la particola in mano e non in bocca e ai parroci obbligo di svuotare le acquasantiere. Indicazioni di pronta esecuzione, quelle date dal vescovo michele Tomasi, che si è allineato con le altre diocesi del Veneto. «In queste ore la Regione - si legge sul sito della Diocesi - sta valutando nuove disposizioni per limitare il contagio del coronavirus che ha colpito persone anche in Veneto. In attesa di ricevere indicazioni precise dagli enti preposti, in via cautelativa, allineandosi a quanto già fatto nelle diocesi lombarde dove ci sono state le prime vittime, e in altre diocesi venete, si chiede nelle celebrazioni di oggi e dei prossimi giorni di evitare il segno dello scambio della pace, comunicare i fedeli solo in mano e non in bocca. Inoltre, i parroci provvedano a far rimuovere l'acqua lustrale delle acquasantiere».
LE DISPOSIZIONI
Ma nella provincia di Treviso ci sono anche comuni che ricadono sotto la diocesi di Padova. Segusino è uno di questi. Per loro valgono el regole patavine, ben più stringenti.«Isteria no, ma cautela sì: la Diocesi di Padova, che comprende anche l'unità pastorale di Vò Euganeo, è pronta a sospendere le celebrazioni religiose e a tenere chiuse le chiese». Lo annuncia il vicario generale don Giuliano Zatti, se una richiesta in tal senso - ha precisato in una nota - arriverà dalle competenti autorità sanitarie. «Qualora ci fossero delle ordinanze comunali che adottino provvedimenti ufficiali, i parroci e i responsabili delle diverse realtà parrocchiali vi si atterranno rigorosamente, anche se si trattasse - ove richiesto - di tenere chiuse le chiese, sospendendo le celebrazioni - si legge nella nota -. Nelle parrocchie situate nel comune di Vo', finora indicate dalle autorità, non saranno possibili celebrazioni pubbliche, nemmeno domenicali. I fedeli ivi residenti sono dispensati dal precetto di partecipare alla Santa Messa e si raccomanda loro, personalmente o in famiglia, di dedicare un tempo adeguato alla preghiera. La stessa raccomandazione è per le comunità che fossero raggiunte da simili provvedimenti delle rispettive autorità civili».
L'APPELLO
Ma nelle parrocchie più distanti dall'epicentro dell'emergenza si predica molta cautela e no agli allarmismi. «Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche nelle comunità non interessate da restrizioni, si suggerisce di osservare le normali attenzioni sanitarie più volte ribadite e di provvedere alla distribuzione dell'Eucaristia sulla mano, a titolo prudenziale, con senso di realismo e senza creare inutili allarmismi».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci