La coop non fa i lavori, i migranti lasciano l'hotel Winkler

Domenica 3 Novembre 2019
La coop non fa i lavori, i migranti lasciano l'hotel Winkler
VITTORIO VENETO
Privo dei requisiti igienico-sanitari: i richiedenti asilo hanno lasciato l'ex albergo Winkler di San Floriano. A quasi quattro anni dall'arrivo dei primi migranti, era il novembre 2015, la struttura della Val Lapisina di proprietà della società Tonon torna così ad essere un contenitore vuoto. Sul finire di ottobre, le decine di richiedenti asilo, oltre cinquanta, qui ospitati dalla cooperativa Nova Facility, hanno lasciato il luogo di accoglienza e sono stati trasferite nelle altre strutture gestite dalla coop, l'ex caserma Serena di Treviso e l'ex caserma Zanusso di Oderzo. «La struttura spiega il sindaco Antonio Miatto non era adeguata. Abbiamo chiesto che fossero eseguiti degli interventi ed è stata mia cura dare un ulteriore tempo, che scadeva il 31 ottobre. Non siamo più in una situazione di emergenza. O i lavori venivano fatti o l'alternativa era lasciare la struttura». E così è stato. La cooperativa ha fatto le proprie valutazioni e ha optato per non eseguire i lavori, preferendo trasferire i richiedenti asilo qui ospitati in altre sue strutture.
L'INCENDIO A GENNAIO
I lavori chiesti dal Comune non erano tanto legati all'incendio che divampò all'interno dell'ex albergo di San Floriano a gennaio, quanto ad alcuni adeguamenti igienico-sanitari degli scarichi fognari.
SCARICHI NEL TORRENTE
Già in passato erano emerse delle lamentele per degli sversamenti nel torrente che corre vicino all'edificio e per gli odori generati. «Non c'erano gli standard per gli scarichi, era anti-igienico condurre tutta quella gente in un posto così inadeguato sottolinea il sindaco - Se prima, in qualche modo, si poteva ravvisare una questione di emergenza, ora la situazione era fuori ogni standard minimo. E per questo abbiamo chiesto che ci fossero degli interventi di messa a norma, dando tempi congrui per eseguirli. Ma evidentemente non c'era interesse ad eseguirli». Da qui dunque la decisione, entro il 31 ottobre, di lasciare l'immobile. In passato la questione sugli scarichi era stata sollevata anche in consiglio comunale dall'allora consigliere di minoranza Bruno Fasan, oggi assessore, che abita a pochi metri dall'ex Winkler.
I SOPRALLUOGHI
A novembre di un anno fa i controlli eseguiti dal Comune e dall'Usl avevano evidenziato l'assenza di un sistema fognario. «Ora finalmente ha detto Fasan è stata ristabilita la legalità perché lì non potevano starci tutte quelle persone». E le verifiche del Comune non si fermano qui. «Ora faremo dei controlli all'interno del Ceis» annuncia Miatto, la struttura di via Marconi che per prima, dal 2014, ha iniziato ad accogliere richiedenti asilo in città.
Claudia Borsoi
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