LA CAMPAGNA
TREVISO Oltre cento prenotazioni al minuto. È partita così

Sabato 8 Maggio 2021
LA CAMPAGNA
TREVISO Oltre cento prenotazioni al minuto. È partita così ieri pomeriggio la corsa dei trevigiani tra i 50 e i 59 anni verso il vaccino contro il coronavirus. Il via libera per i nati dal 1962 al 1971, compresi, è arrivato alle 16. E nel giro di tre ore sono stati fissati più di 20mila appuntamenti. A conti fatti, la vaccinazione contro il Covid è stata prenotata immediatamente dal 15% dei 150.880 cinquantenni residenti nel trevigiano, la fascia d'età più numerosa in assoluto. Le prime iniezioni sugli over 50 verranno eseguite a partire da lunedì. Proprio a causa dell'elevato numero di richieste, il portale online Vaccinicovid.regione.veneto.it ha funzionato a singhiozzo. Ma ogni volta è tornato operativo dopo pochi minuti. Anche ieri sera non mancavano i posti disponibili.
POSTI IN ABBONDANZA
L'Usl della Marca predica calma. Le agende per i cinquantenni sono state aperte con la certezza di avere già in magazzino le dosi necessarie. Tutte le persone tra i 50 e i 59 anni potranno progressivamente prenotarsi per essere vaccinate. «I posti a disposizione da qui al 9 giugno sono moltissimi spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria invito pertanto a non prendere subito d'assalto il sito internet, in modo da evitare problemi informatici, e a prenotare la più ravvicinata tra le date disponibili, al fine di permetterci di ottimizzare la campagna vaccinale». Di pari passo, restano sempre aperte le prenotazioni per i cittadini over 60, over 70 e anche over 80 che non hanno ancora ricevuto la prima dose. La copertura tra gli over 70 e gli over 80 ha già raggiunto rispettivamente quota 80,4% e 88,1%. Mentre si fatica sul fronte dei sessantenni: fino ad ora si è fatta avanti solo la metà dei quasi 113mila trevigiani tra i 60 e i 69 anni. L'Usl ha lanciato loro un vero e proprio appello, sottolineando il fatto che oggi l'età media delle persone ricoverate in Terapia intensiva per infezione da Covid è scesa a 66 anni. Ma per la giornata di domani, intanto, sono rimasti vuoti oltre 2mila posti. L'azienda sanitaria li sta coprendo contattando direttamente caregiver, badanti e conviventi di persone con disabilità.
L'ACCORDO
Una parte di quelli che per il momento non si sono fatti vedere potrà essere recuperata dai medici di famiglia. Sono complessivamente 436 su 505 i dottori di base che hanno già risposto alla chiamata per vaccinare gli over 80 a domicilio. Dopo gli strappi delle ultime settimane, ieri è arrivata la svolta: i medici di famiglia della Fimmg di Treviso, la federazione dei dottori di base, hanno deciso di vaccinare gratuitamente contro il coronavirus, rinunciando alla quota di 6 euro per iniezione prevista a livello contrattuale. La scelta è stata annunciata dopo un nuovo incontro tra Benazzi e Brunello Gorini, segretario della Fimmg. «I medici di famiglia saranno coinvolti nelle vaccinazioni a titolo meramente gratuito conferma quest'ultimo perché in questo periodo di difficoltà generale vogliono testimoniare la superiore mission del medico rispetto ad altre categorie sanitarie che sembrano avere una visionE della pandemia solo come occasione di, pur lecito, profitto. Con questa offerta, i medici di famiglia si pongono, nel marasma delle adesioni di comodo, come gli unici professionisti della sanità che lavoreranno di più e gratuitamente». Il riferimento è all'accordo che nella seconda parte di maggio consentirà anche ai farmacisti di eseguire le vaccinazioni contro il Covid, a fronte di un corrispettivo di circa 13 euro a iniezione. «Non si capisce la ratio di questo accordo, visto che i medici vaccineranno gratis punge Gorini solleveremo la questione davanti alla Corte dei Conti». L'attività dei dottori di base inizierà dalla prossima settimana. L'Usl ha confermato che potranno essere distribuiti loro circa 3.500 dosi di Johnson & Johnson. Ogni camice bianco sarà libero di scegliere se vaccinare nel proprio ambulatorio, su appuntamento, o nei centri vaccinali allestiti dall'Usl. I medici della Fimmg risponderanno alle richieste dei pazienti. Quelli dello Snami, invece, l'altro sindacato dei camici bianchi del territorio, contatteranno i loro assistiti, a partire da quelli con condizioni di salute più precarie.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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