L'ORGOGLIO
TREVISO «Mio zio Gilberto? Conoscendo la sua grandissima passione,

Mercoledì 19 Giugno 2019
L'ORGOGLIO
TREVISO «Mio zio Gilberto? Conoscendo la sua grandissima passione, posso dire che di sicuro sarebbe stato contento». L'orgoglio di Alessandro Benetton per l'incredibile rilancio del basket è l'orgoglio di tutta la famiglia. E in un momento così pulito ed entusiasmante della storia sportiva trevigiana, il pensiero non può che correre all'uomo che ha creduto e alimentato il basket in città, raccogliendo incredibili successi. A quel tifoso che dagli spalti, con la signora Lalla, stava col cuore in gola per esplodere nella gioia più completa e fanciullesca. Ai Benetton piacciono i rilanci riusciti. In tutti i settori. E quello del Treviso basket porta una doppia soddisfazione. Sportiva e aziendale. «É davvero una bella notizia -sottolinea Alessandro Benetton- Io sono felice e immagino sia una gioia condivisa da tutta la mia famiglia».
TENACIA, CORAGGIO E VISIONE
Da uomo di sport e imprenditore Alessandro vuole però mettere in luce l'impresa. «Tre visionari, il cuore oltre l'ostacolo. E' una storia bellissima -commenta- Dal mio punto di vista, oltre alla vittoria sportiva, posso dire che è l'impresa il fattore che scatena l'entusiasmo. E' una rivincita tutta nata dal basso, guidata dal senso di territorialità e di partecipazione». La promozione rappresenta un fattore di aggregazione sociale incredibile. «Questo passaggio importantissimo in A, che scalda davvero il cuore, è il risultato di un gioco di squadra fatto di associazionismo, tenacia e coraggio».
STORIE DI PROVINCIA
Oltre l'agonismo e il mondo del basket ogni imprenditore dovrebbe leggere con attenzione questa storia di provincia. «E' un successo che penso possa essere un modello imprenditoriale vincente. Dobbiamo tenere gli occhi aperti, capita spesso di sentir parlare di imprese che non riescono nel mondo dello sport. Ma esistono anche storie pulite e bellissime, nate da una visione, portate avanti con fatica ma insieme, in una cordata tra appassionati e tifosi. Credo, a livello economico, possa essere un paradigma -conclude- E sono davvero contento che abbia funzionato». Entusiasmo, coinvolgimento del tessuto sociale, sfida a cambiare modelli di gestione.
L'ALTRA SFIDA
Un modo di procedere che Benetton ha cercato di adottare anche per Cortina 2021. «Manca veramente poco. Gli ingredienti credo ci siano tutti. Poi è chiaro che sono delle partite che hanno delle complessità che esulano dal dossier in sè. Posso però dire con forza che la piattaforma che noi lasceremo in eredità è una piattaforma molto forte che ha già creato risultati empirici molto evidenti, tra cui nuove piste e collegamenti stradali». Anche l'idea di mettere insieme due città, Milano e Cortina, rappresenta un modello nuovo. «Dobbiamo superare la logica del campanilismo, stiamo parlando di distanze relative. Un grande evento sportivo è una vetrina internazionale. Dobbiamo far capire che abbiamo molto da offrire come sistema Italia. E che la nostra forza è l'entusiasmo, la solidità di un progetto sostenibile supportato a livello di comunità».
Elena Filini
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