L'OPPOSIZIONE
TREVISO Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, usa il bastone e la

Giovedì 20 Settembre 2018
L'OPPOSIZIONE
TREVISO Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, usa il bastone e la carota. Dei primi cento giorni dell'amministrazione Conte non butta via tutto. Frugando tra dichiarazioni, progetti annunciati e proclami vari, qualcosa di buono la trova. Non troppo però: alla fine il giudizio resta comunque negativo.
Pelloni, veramente vede del buono nei primi cento giorni? «Poco, ma ho intravisto qualcosa: voglio essere propositivo. Nella cultura vedo l'assessore Colonna Preti bene intenzionata a portare avanti progetti come le grandi mostre, i rapporti con Benetton, la scelta di un direttore unico per museo e biblioteche. Insomma: stanno realizzando quanto avviato da noi».
Ecco perché le piacciono. E invece cosa non ha gradito?
«La poca attenzione per i più deboli. Un settore cruciale come il Sociale non ha ancora l'assessore e il sindaco, che si è tenuto le deleghe, non sta facendo niente. L'assenza di una guida si sente».
L'amministrazione Conte punta molto sui quartieri.
«Ma hanno fatto molto poco se non prendere i progetti che abbiamo lasciato noi. Idee nuove non ne ho viste e nemmeno quanto previsto dal programma. Si sono occupati del Teatro, delle zone a traffico limitato, ma i quartieri non li hanno toccati».
Intanto hanno convocato le commissioni...
«Ma ancora non abbiamo visto delibere firmate, è una cosa preoccupante. E per le commissioni: Acampora si presenta con un foglietto; in quella Lavori Pubblici non hanno portato niente mentre in commissione Urbanistica è stato spiegato per l'ennesima volta il piano interventi. Un po' poco».
Però la nuova giunta ha dovuto fare i conti con il cambio dei dirigenti.
«Vero, ma a oggi parliamo di due persone: il segretario generale che è stato sostituito e poi il dirigente del settore Ambiente. Gli altri ci sono tutti, volendo si potrebbe lavorare».
Per il 2019 verranno assunte solo sei persone e saranno tutti agenti di Polizia Locale.
«Una scelta preoccupante. Si sarebbe potuto approfittare per intervenire nel sociale, dove bisognerebbe assumere nuove insegnanti per gli asili nido e nuove assistenti sociali. Ma manca l'assessore, quindi nessuno ci pensa».
Conte sta risolvendo la questione del Teatro Comunale, che entrerà nel circuito del Teatro Stabile del Veneto.
«Sì, ma voglio vedere le carte. Quella del Teatro Stabile, se concretizzata, può essere una soluzione accettabile. Io però avrei preferito la Fondazione di Partecipazione, scelta che ci avrebbe consentito di vedere programmazioni imposte dall'alto».
Quali occasioni ha perso Conte in questo periodo?
«Quella importante di portare Treviso al centro dell'azione politica e amministrativa del Veneto. Lo ha fatto quando ha deciso di annullare l'incontro previsto con sindaci degli altri capoluoghi regionali. E poi è stato costretto ad accodarsi all'Anci in una posizione marginale».
Altra scelta che non condivide?
«Quelle sullo sport: togliere le attività dalle piazze durante la settimana dello Sport è stata una decisione inconcepibile. Stava facendo errori anche sulla Maratona, poi ha fatto retromarcia».
Infine l'apertura delle zone a traffico limitato.
«Ne stanno aprendo una per pagare un debito elettorale con l'associazione commercianti. Ma è una soluzione che guarda al passato, torneranno indietro anche da questa».
P. Cal.
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