L'ODISSEA
TREVISO Fino a tre ore di attesa per sottoporsi al tampone per il coronavirus.

Sabato 24 Ottobre 2020
L'ODISSEA
TREVISO Fino a tre ore di attesa per sottoporsi al tampone per il coronavirus. Quella di ieri è stata un'altra giornata di passione per il Covid Point in modalità drive-in allestito dall'Usl nell'area dell'ex dogana di Treviso. Le strutture vengono ormai regolarmente prese d'assalto dalle persone inviate a fare il test. Si viaggia al ritmo di oltre mille tamponi al giorno. Alle 10 di ieri mattina la coda di auto arrivava fino ai cancelli dell'ex dogana. E a mezzogiorno si era allungata fino al cavalcavia di viale della Serenissima. Non sono mancate le lamentele. Alcuni utenti si sono rivolti direttamente all'azienda sanitaria. «In questo periodo chiediamo alle persone di avere un po' di pazienza allarga le braccia Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca abbiamo schierato tutto il personale possibile. Non possiamo inventarcene altro».
IL PROBLEMA
Il problema nasce da un contrattempo. Nei giorni scorsi l'Usl aveva iniziato ad allestire un altro punto tamponi a Conscio di Casale sul Sile, nell'area della cooperativa Toniolo in via Peschiere, capace di garantire 400 test al giorno. Sembrava tutto pronto. Si puntava ad aprirlo già la settimana scorsa. Poi è arrivato lo stop. «Ci è stato detto che non avremmo potuto fare i tamponi di sabato e nel mese di dicembre rivela il direttore generale i limiti ci hanno spiazzato. Per noi è fondamentale essere operativi ogni giorno. Il mese di dicembre, poi, sarà particolarmente importante per le attività di controllo». Così si è deciso di smontare tutto. Nel frattempo è stato individuato un altro posto: il nuovo punto tamponi verrà aperto a Casier, in un'area di proprietà del Comune nella zona industriale di Dosson. «Contiamo di renderlo operativo per il primo novembre dice Benazzi così garantiremo 400 test al giorno, in più, andando di conseguenza a sgravare il punto tamponi di Treviso, che oggi fa mille test al giorno». Si sono perse due settimane. Ma ora si farà il possibile per recuperare.
DI NOTTE
Giovedì, intanto, è stato aperto il nuovo punto tamponi notturno in un ambulatorio dell'edificio di Malattie infettive del Ca' Foncello, dall'altra parte della strada rispetto all'ingresso principale dell'ospedale di Treviso. Funziona dalle 20 alle 7, tutti i giorni, festivi compresi. Per accedere serve la prescrizione del medico. Nella prima notte sono arrivati 101 cittadini (89 con ricetta del medico di famiglia, 8 dei pediatri e 4 della guardia medica). Alle fine sono state individuate 4 positività. Il Covid Point notturno è pensato in particolare per chi riceve la prescrizione del medico nel tardo pomeriggio e per le situazioni di urgenza. Sul fronte delle case di riposo, gli occhi sono puntati sul focolaio esploso nella casa albergo dell'Israa nel centro di Treviso. Dopo i primi casi, sono state controllate 286 persone: 155 anziani, 97 dipendenti di casa albergo Salce e 34 amministrativi della sede di borgo Mazzini. I numeri sono stati sostanzialmente confermati. Ci sono in tutto 26 positivi: 13 tra gli anziani non autosufficienti, 8 tra gli autosufficienti e 5 tra i lavoratori (uno in più di ieri, un lavoratore con borsa lavoro Sil, integrazione lavorativa, a cui si aggiunge un altro lavoratore che però era in malattia già dallo scorso lunedì). I 34 dipendenti che lavorano in amministrazione sono risultati tutti negativi. Gli anziani positivi sono stati rigorosamente isolati. Tra loro, due manifestano dei sintomi. E uno, già gravemente compromesso sul piano sanitario, è ricoverato in ospedale e risulta essere nel periodo di fine vita. Le visite dei familiari restano sospese in tutte le strutture dell'Israa. «A scopo puramente preventivo sottolineano dall'ipab in attesa di avviare quanto necessario, secondo le disposizioni regionali, per eseguire il tampone rapido di controllo sui familiari degli anziani». (mf)
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