L'INTERVISTA
TREVISO «Bisogna multare le persone che fanno assembramenti,

Domenica 5 Luglio 2020
L'INTERVISTA TREVISO «Bisogna multare le persone che fanno assembramenti,
L'INTERVISTA
TREVISO «Bisogna multare le persone che fanno assembramenti, si ritrovano in gruppo o vanno a far festa senza rispettare le misure di precauzione contro la diffusione del coronavirus, senza la mascherina quando serve, senza osservare la distanza anti-contagio di almeno un metro e magari pure abbracciandosi e bevendo dallo stesso bicchiere. In casi del genere vanno fatte maree di multe per far capire che mettono a repentaglio la loro salute, quella di chi sta loro accanto e, alla fine, anche l'intero sistema economico». Francesco Benazzi non va per il sottile. Il Covid-19 ha allentato la presa. Ma non è sparito. Per questo il direttore generale dell'Usl della Marca richiama tutti all'ordine. E se gli appelli non bastano, non esclude le maniere forti.
Dottor Benazzi, negli ultimi giorni si è tornati a contare cinque nuovi contagi da coronavirus nel trevigiano. C'è da preoccuparsi?
«Il virus non è scomparso. Come dice il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia di Treviso, gli effetti che si vedono oggi sono più blandi. Ma c'è in particolare il rischio che dall'estero arrivi una variante più contagiosa che potrebbe causare nuovi focolai. Per questo è indispensabile mantenere alta l'attenzione».
Come vi comportereste davanti a una persona positiva che non rispetta l'isolamento?
«Chiederemmo al magistrato di procedere con un ricovero coatto, che è diverso dal Tso. A volte si vede qualcosa di simile a fronte di pazienti Testimoni di Geova che rifiutano le trasfusioni. Con il virus, poi, non si mette a repentaglio solo la propria salute, ma anche quella di tutte le persone che si incontrano. E' davvero una questione di salute pubblica».
Ci sono timori per l'inizio del nuovo anno scolastico a settembre?
«Dove c'è controllo, non ci sono timori. Le preoccupazioni riguardano esclusivamente gli assembramenti incontrollati. E le attività scolastiche non sono tra questi».
Si è pronti ad affrontare eventuali nuove ondate del Covid-19 tra l'autunno e l'inverno?
«A Treviso ci sono 60 letti di Malattie infettive. Nella stessa struttura sono già state realizzate due nuove unità: una Terapia intensiva da 12 posti e una Sub-intensiva da 10 posti. Si è pronti anche a Vittorio Veneto, Oderzo e Montebelluna. Poi c'è tutto il sistema territoriale per gli isolamenti domiciliari. La Microbiologia fa 2mila tamponi al giorno. E continuerà a crescere. Dalla tempesta dei mesi scorsi abbiamo imparato come affrontare un'eventuale nuova tempesta. La speranza è che tutto ciò non serva».
Cosa prevede il piano per gli ospedali?
«Il riferimento oggi è l'ospedale di Treviso. Se poi servirà, verranno usati gli ospedali di comunità, a partire da Vittorio Veneto, e le nuove Terapie intensive. Da ultimo, potrebbero tornare i Covid Hospital. Tutti si augurano che non si arrivi più a tanto. Ma noi abbiamo il dovere di lavorare per farci trovare preparati».
C'è un piano anche per le case di riposo?
«Eventuali nuovi anziani positivi devono essere subito isolati. Se non ci saranno le condizioni per farlo dove si trovano, verranno tutti trasferiti in un'unica struttura dedicata».
Infine, cosa pensa della polemica tra Andrea Crisanti e Roberto Rigoli sul coronavirus?
«Rigoli è una bravissima persona e un grande professionista. Lavora 18 ore al giorno, senza tregua. E' lui che ci ha salvati analizzando tutti i tamponi e comunicando gli esiti con estrema velocità. Bisogna essere oggettivi: Rigoli ha sottolineato che la carica virale non è più quella di prima e ha evidenziato che gli ospedali sono andati svuotandosi, ma non ha mai detto che il Covid-19 è definitivamente sparito. Anzi».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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