L'INTERROGATORIO
VITTORIO VENETO «Ci ha aggredite e ci siamo difese».

Sabato 20 Luglio 2019
L'INTERROGATORIO VITTORIO VENETO «Ci ha aggredite e ci siamo difese».
L'INTERROGATORIO
VITTORIO VENETO «Ci ha aggredite e ci siamo difese». Patrizia Armellin e Angelica Cormaci hanno subito confessato il delitto. Avevano entrambe i vestiti insanguinati, e addosso i segni di una colluttazione. Ma la loro versione è molto semplice: sono state aggredite da Paolo Vaj e si sono difese. Una ricostruzione tutta da verificare che al momento non ha convinto i carabinieri e la Procura che ha disposto l'arresto per omicidio volontario in concorso nei confronti delle due donne, trasferite ieri sera in carcere alla Giudecca. Patrizia e Angelica hanno riferito che la lite dell'altra notte, l'ennesima a quanto pare, sarebbe scoppiata perchè l'uomo era ubriaco. Di certo la relazione tra il 57enne e la compagna era a un punto di svolta, forse era pronto a troncare quel rapporto come lascia intendere uno degli ultimi post lasciati dall'uomo su Facebook, che giovedì pomeriggio, verso le 19, scriveva: Meglio un buon divorzio che un pessimo matrimonio. Ma sono altri dettagli a far vacillare la tesi delle due donne, a partire dalla violenza con la quale l'uomo è stato preso a bastonate prima di perdere i sensi ed essere infine soffocato col cuscino.
SOTTO TORCHIO
Patrizia Armellin e Angelica Cormaci, sono state sentite per tutto il pomeriggio di ieri in caserma a Vittorio Veneto. La 52enne ha raccontato delle continue liti con il compagno, legate soprattutto al comportamento di quest'ultimo, che lei riteneva inadeguato e inaccettabile, anche alla luce del precario stato di salute della donna. Ieri pomeriggio infatti, durante l'interrogatorio, in caserma sono intervenuti anche gli infermieri del 118, che le hanno somministrato dei farmaci. Ma la sua condizione non è stata considerata incompatibile con il carcere. «Ogni discussione rischiava di degenerare in una lite violenta. Paolo era sempre aggressivo. E ieri sera lui aveva un tono più minaccioso del solito: avevamo paura ci facesse del male» hanno quindi aggiunto le due donne davanti agli investigatori. La loro reazione però è stata violentissima e non si è fermata alle bastonate: Paolo Vaj, infatti, sarebbe stato finito con il cuscino, con il quale è stato soffocato sul letto della cameretta, dov'è stato ritrovato.
I RILIEVI
I punti da chiarire però sono ancora molti. Prima di tutto la causa del decesso del 57enne, che presentava ferite multiple, tra cui quella più profonda alla nuca e alle braccia. Toccherà all'anatomopatologo Alberto Furlanetto, fatto intervenire ieri mattina in via Cal dei Romani per una prima valutazione, determinare con certezza la causa della morte e soprattutto l'orario in cui si è consumato il delitto. «La chiamata alla centrale operativa è arrivata alle 2.20 circa - spiega il comandante dei carabinieri di Vittorio Veneto Giuseppe Agresti -, ma i contorni della lite, quando sia avvenuta e perchè, sono ancora da determinare e per questo serviranno ulteriori accertamenti. Anche perchè nessuno dei vicini di casa si è accorto di nulla». I rilievi riguarderanno anche l'arma del delitto, posta sotto sequestro dagli investigatori al termine dei rilievi effettuati dalla scientifica nell'appartamento di Serravalle. «Da quanto hanno dichiarato le due donne arrestate aggiunge il capitano Agresti -, l'uomo è stato colpito con un bastone di legno utilizzato per fermare le imposte dell'abitazione. Ora spetterà agli uomini del reparto scientifico valutare se è compatibile con le ferite mortali».
A.Belt
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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