L'INIZIATIVA
TREVISO «In questo momento dobbiamo lasciar stare le strumentalizzazioni

Martedì 27 Luglio 2021
L'INIZIATIVA TREVISO «In questo momento dobbiamo lasciar stare le strumentalizzazioni
L'INIZIATIVA
TREVISO «In questo momento dobbiamo lasciar stare le strumentalizzazioni di quelli che dicono che è una burla, che dicono facciamo questo, facciamo quello e così via. Serve senso di responsabilità per se stessi ma soprattutto per le persone care che ci stanno vicino». L'appello a vaccinarsi contro il coronavirus è lanciato da Roberto Borsato, 63 anni, commercialista e consigliere comunale della Lega a Treviso. È lui il testimonial al centro dell'ultimo video diffuso dall'Usl della Marca per sensibilizzare i quasi 30mila trevigiani con più di 60 anni (11,1%) che non si sono ancora sottoposti all'iniezione anti-Covid. Borsato sa benissimo di cosa parla. La sua non è una testimonianza generica.
LA STORIA
Il 63enne ha vissuto i pesanti problemi legati al contagio direttamente sulla propria pelle. È rimasto ricoverato 108 giorni. Compresi 64 passati nell'unità di Terapia intensiva del Ca' Foncello, attaccato a un tubo per poter respirare. Era entrato in ospedale il 7 gennaio. Ne è uscito solo il 28 aprile, dopo aver perso 17 chili. «Volevo trasmettere questa esperienza del Covid-19 che mi ha toccato profondamente spiega nel suo appello sono risultato positivo all'inizio di gennaio. Dopo qualche giorno di malattia a casa, sono stato ricoverato in ospedale. La mia vicissitudine in Terapia intensiva con l'intubazione è durata per 64 giorni. Circa due mesi. Poi sono stato risvegliato. E di seguito sono rimasto in ospedale per altri quaranta giorni. Ho passato di tutto e di più». Non ricorda praticamente nulla dei due mesi passati in Rianimazione. Se non gli incubi che lo portavano ad aver voglia di urlare. Anzi, poi il personale sanitario gli ha confidato che lo faceva veramente, nel sonno.
L'APPELLO
Le sue parole adesso sono indirizzate in particolare ai trevigiani con più di sessant'anni. «Mi sento di fare un appello ai miei coetanei affinché anche loro prendano la decisione di vaccinarsi scandisce Borsato in quei reparti, dove sono stato per 64 giorni, io avevo paura di non svegliarmi più». Il pensiero va anche ai due pazienti dichiaratamente No-Vax, il primo di 71 anni e il secondo di 52, che dopo essere stati contagiati dal coronavirus adesso lottano contro l'infezione in un letto della stessa Terapia intensiva che aveva accolto lui. «Ci sono persone che non si erano vaccinate perché ritenevano di essere invincibili, e invece adesso sono in ospedale. Così come giovani di trent'anni spiega Borsato quando vieni intubato non sai se dopo riesci a risvegliarti e se la terapia fa l'effetto di guarirti. Lasciamo stare le strumentalizzazioni: serve senso di responsabilità». Alla testimonianza del consigliere comunale di 63 anni si è aggiunta poi via social anche quella del generale Aldo Marandino: «Ho percorso lo stesso calvario dal 30 novembre dell'anno scorso al 14 febbraio 2021 scrive ancora oggi, a distanza di 5 mesi dalla dimissione, porto sul mio corpo i segni di questo maledetto virus. Per fortuna ho ancora l'assistenza online di fisioterapiste che mi seguono nel percorso Long Covid e ho avuto per i primi mesi anche l'assistenza di una logopedista per problemi di respirazione e difficoltà dovute al lungo periodo di intubazione». «Ringrazio l'Usl della Marca per la prestazione fornita con medici, infermieri e oss conclude Marandino da parte mia, per coloro che sottovalutano questa pandemia proporrei un servizio obbligatorio in una terapia intensiva Covid, per almeno una settimana».
M. F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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