L'INCERTEZZA
TREVISO Manca ormai poco più di un mese all'inizio del nuovo

Martedì 4 Agosto 2020
L'INCERTEZZA TREVISO Manca ormai poco più di un mese all'inizio del nuovo
L'INCERTEZZA
TREVISO Manca ormai poco più di un mese all'inizio del nuovo anno scolastico. Le prime lezioni in classe in epoca coronavirus saranno le più complicate. E tra via libera regionali e incognite nazionali, il trasporto scolastico resta in alto mare. Mom non ha ancora ricevuto il piano definitivo di riorganizzazione delle scuole attorno al quale ridisegnare le corse dei suoi 459 mezzi, per un totale di 42mila posti. Dalla Regione è arrivata una buona notizia: il governatore Luca Zaia ha deciso di prorogare le attuali ordinanze fino al 15 ottobre. Compresa quella che consente alle aziende del trasporto pubblico di utilizzare il 100% dei posti disponibili sui mezzi, sia a sedere che in piedi. Resta valido l'obbligo di indossare la mascherina, ma non è necessario il distanziamento che imporrebbe di lasciare posti liberi tra un passeggero e l'altro. È fondamentale. «Sarebbe impossibile organizzare il nuovo anno scolastico senza poter usare tutti i posti negli autobus e nelle corriere», spiegano dalla Provincia.
IL PIANO
Non a caso dopo l'annuncio della proroga, Giacomo Colladon, presidente di Mom, si è subito confrontato con l'avvocatura regionale. «Abbiamo la conferma che potremo utilizzare tutti i posti spiega adesso possiamo programmare al meglio tutto il servizio per il nuovo anno scolastico. A meno che non ci sia un cataclisma, andiamo avanti così». Basta che venga definito il nuovo piano per le scuole superiori, tra entrate e uscite scaglionate e gli edifici aggiuntivi individuati per rispettare il distanziamento tra i ragazzi. I tempi sono più che mai stretti. Colladon su questo fronte è stato molto netto: «Se entro il 15 agosto non conosceremo i dettagli della riorganizzazione delle scuole, dovremo comunicare al prefetto che non saremo in grado di garantire il trasporto scolastico».
L'INCOGNITA
Adesso, però, è spuntata un'altra incognita. L'ultima ordinanza del ministero della Salute ribadisce l'obbligo di mantenere la distanza di almeno un metro anche a bordo dei mezzi di trasporto. Il vincolo porterebbe al dimezzamento dei posti su autobus e corriere. Vuol dire passare da un totale di 42mila posti a 20mila. In media una quarantina per mezzo. Finora il limite è stato superato grazie all'ordinanza della Regione. Ma ora potrebbe non bastare. La stessa ordinanza del ministero della Salute, infatti, prevede che i protocolli debbano essere validati dal Comitato tecnico scientifico nazionale (Cts), chiamato a rivedere le linee guida per tutto il sistema del trasporto pubblico.
IL NODO
Il nodo è stato evidenziato da Carlo Rapicavoli, direttore generale della Provincia. «Con l'ordinanza del ministero, efficace fino al 15 agosto o fino al nuovo Dpcm, si dispone che le deroghe devono essere preventivamente validate dal Cts. Decade dunque l'efficacia delle ordinanze regionali? Vanno riproposte previa validazione del Cts? Bisogna attendere il nuovo Dpcm? Aspettare Ferragosto? chiede come si può tentare una già difficilissima programmazione con una tale confusione normativa? È necessario e avere indicazioni certe».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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