L'ex Maber decolla: 10mila dosi al giorno

Martedì 11 Maggio 2021
IL TAGLIO DEL NASTRO
TREVISO Si parte. Domani entrerà in funzione il nuovo maxi polo vaccinale anti-Covid allestito a tempo di record nell'avveniristico complesso dell'ex Maber delle Castrette di Villorba, proprio davanti allo stabilimento di Benetton. Si comincerà vaccinando 4mila persone al giorno. Più di 300 all'ora. Ma di seguito si potrà salire anche a 10mila. Ieri il governatore Luca Zaia ha inaugurato la struttura che Bruno Zago, patron della Pro-Gest di Istrana, ha messo a disposizione dell'Usl della Marca a titolo gratuito: «Fino a quando servirà». «È un gioiellino: sarà il nostro più grande centro vaccinale spiega il presidente della Regione ringraziamo Zago, imprenditore illuminato, che non si è mai tirato indietro. Queste sono le nostre imprese: lavorano guardando sempre all'aspetto sociale, restando vicine alla comunità».
LA NUOVA MAPPA
L'apertura del maxi polo di Villorba, il più grande della Marca e uno dei più grandi del Veneto, porterà a una revisione della mappa dei centri vaccinali. Stasera verranno chiuse tre sedi: quella del Bocciodromo nella stessa Villorba (dove in questi mesi sono state eseguite 74mila iniezioni), il centro sportivo di Lughignano di Casale e il centro in drive-in dell'ex dogana di Treviso. Le attività verranno concentrate proprio nel maxi polo delle Castrette, che si aggiungerà ai Vax-point di Ponte di Piave, Godega, Vidor e Riese. Fermo restando che tutti gli over 60 possono sempre prenotare la vaccinazione anti-Covid attraverso il portale online Vaccinicovid.regione.veneto.it, adesso ci si sta concentrando sui trevigiani tra i 50 e i 59 anni. Il 35% ha già fissato un appuntamento da qui al 9 giugno (oltre 52mila su quasi 151mila cinquantenni residenti nella Marca). «L'obiettivo è arrivare al 70%», sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl trevigiana. Di pari passo si potrà aprire anche ai più giovani. E qui le cose sono destinate a cambiare.
VACCINI PER TUTTI
L'ipotesi è di non procedere più per fasce d'età ma di consentire l'iscrizione a tutti quelli che non hanno ancora ricevuto la prima dose. «Per rendere le cose più facili per i giovani stiamo pensando a una revisione degli orari dei centri, allungandoli anche di sera e di notte spiega Benazzi l'idea è di aprirli dalle 8 alle 14 per effettuare i richiami e dalle 19 alle 24, o anche più tardi se sarà possibile, per riuscire a catturare le persone più giovani che durante la giornata sono impegnate al lavoro». Il maxi polo delle Castrette è in cima alla lista dei centri che opereranno pure di notte, assieme a quello allestito nel palasport di Ponte di Piave.
IL SIERO ANGLO SVEDESE
L'importante è che le consegne dei vaccini siano sempre più incalzanti. Si aspetta il boom per giugno. Domani, intanto, arriveranno 38mila dosi di Pfizer. Mentre si stanno accantonando le dosi di AstraZeneca per avere la garanzia di poter fare i richiami dopo la decisione della Commissione Europea di non rinnovare il contratto con la casa anglo-svedese. «Abbiamo già iniziato ad accantonarle» specifica il governatore. Ma già da oggi l'Usl della Marca non usa più Astrazeneca per le prime dosi. Da qui in poi si faranno solo i richiami. Quel che è certo è che la macchina è pronta ad andare a regime. «Abbiamo una fornitura di 200mila dosi a settimana. E una potenzialità di esecuzione di 100mila dosi al giorno (a livello regionale, ndr). Mancano vaccini. Sembra che a giugno ne arriveranno molti. La macchina è pronta, per ora con i motori al minimo tira le fila Zaia adesso è ufficialmente iniziata la fase di convivenza con il virus. Non bisogna abbassare la guardia. Ma il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle. Non scordiamoci infatti che ci vaccineremo ancora: c'è il tema della terza dose. L'esperienza poi ci ha insegnato che i centri vaccinali potranno magari andare a luci spente ma mai spegnere i motori: devono essere nelle condizioni di riprendere in qualsiasi momento in caso di necessità».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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