L'esperanto si diffonde in città: «Dateci spazio nella vita sociale»

ITREVISO - Anche Treviso è stato ricordato, nel centenario dalla nascita, il medico e linguista Leipzer Ludwig Zamenhof, inventore dell'esperanto. Con una mostra in municipio e una conferenza nelle scorse settimane. E pochi sanno come in città sia attiva una piccola comunità di esperantisti. Persone che hanno voluto credere nel sogno di una lingua unica per tutti. Ma a cento anni dalla morte di Zamenhof, l'esperanto è ancora attuale? «La lingua internazionale esperanto è attualmente diffusa in tutto il mondo ed ha alcuni milioni di parlanti, una comunità non piccola e particolarmente attiva negli scambi culturali internazionali- spiega Paolo Rottin, segretario del gruppo esperantista Sile di Treviso- I valori sottesi alla lingua di pace e comprensione tra i popoli forse non riscuotono il plauso dei poteri internazionali dominanti, ma trovano sostenitori tra gli individui e le organizzazioni che si interessano di pace e di cultura, come, appunto, l'Unesco». Nato per essere un linguaggio con sua straordinaria facilità di apprendimento. L'esperanto si impara in un terzo (a volte addirittura in un quinto) del tempo necessario per le altre lingue. Nel mondo alcune centinaia di migliaia di persone parlano regolarmente l'esperanto e, secondo le stime, alcuni milioni l'hanno imparata, oltre ad un migliaio di persone che parlano l'esperanto dalla nascita. La lingua conta anche una letteratura di oltre 100 mila libri; più di 300 autori hanno scritto originariamente in esperanto. Il governo cinese pubblica ogni giorno notizie in esperanto. Ed anche il Vaticano trasmette in esperanto i suoi notiziari radiofonici. «Anche se fatichiamo ad entrare nella cultura ufficiale, e anche a Treviso non è facile trovare gli spazi giusti- conclude Rottin- L'esperanto si diffonde costantemente in tutto il mondo».