L'EPIDEMIA
TREVISO Nuovo boom di contagi. Ieri sono emerse altre 670 positività

Sabato 31 Ottobre 2020
L'EPIDEMIA
TREVISO Nuovo boom di contagi. Ieri sono emerse altre 670 positività nella Marca. Un nuovo record. Il coronavirus non si ferma. Solo negli ultimi due giorni sono state individuate quasi 1.300 persone contagiate. Sono esattamente 5.841 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione da Covid-19. Oltre il 20% dei casi di tutta la regione. Le ultime ondate hanno spinto a 11.145 il totale dei contagi registrati nella Marca negli otto mesi di epidemia. Nessun'altra provincia del Veneto ne conta di più. Sempre ieri sono mancati tre anziani, già colpiti da altre patologie: un 97enne ricoverato nell'ospedale di Conegliano, un 80enne ospite di un centro servizi e un altro 80enne che era a casa. Anche i ricoveri in ospedale sono in continua crescita. Nelle ultime 24 ore ce ne sono stati 14. Al momento sono 146 le persone che hanno bisogno delle cure ospedaliere. E purtroppo aumentano gli ingressi in Terapia intensiva. Si è saliti da 11 a 13: dieci pazienti sono nella Rianimazione di Treviso e tre in quella di Conegliano.
IL CENTRO RIABILITATIVO
Il coronavirus è entrato anche nell'ospedale riabilitativo Oras di Motta di Livenza. Due medici sono risultati positivi. Non hanno sviluppato sintomi e sono in quarantena domiciliare. La struttura è corsa ai ripari aumentando il livello delle precauzioni e rivedendo l'organizzazione di alcuni servizi, anche a causa della momentanea carenza di personale. «La situazione è sotto controllo. Grazie agli screening periodici è stato possibile individuare subito le due positività spiega Guido Sattin, direttore sanitario dell'Oras non sono stati chiusi servizi. Per massima precauzione abbiamo sospeso le visite nel settore della riabilitazione cardiovascolare e polmonare. Mentre quelle nel settore della riabilitazione neurologica sono state ridotte. In quest'ultimo caso, inoltre, abbiamo momentaneamente sospeso l'ingresso di nuovi pazienti per la mancanza dei due medici oggi in isolamento». «Siamo preoccupati per l'evoluzione generale dell'epidemia. E per questo ancora più attenti aggiunge ci sono continue segnalazioni di persone che sono contatti di casi positivi. Ma abbiamo un triage molto preciso che ci dà sicurezza. Adesso stiamo procedendo con lo screening generale su tutti e 400 i dipendenti». Si potrà procedere direttamente con i tamponi rapidi. Per quanto riguarda gli ospedali dell'Usl della Marca, ad oggi non si registrano situazioni particolarmente critiche tra il personale. L'azienda sanitaria conta 32 addetti positivi, tra medici, infermieri, operatori e amministrativi, su un totale di 9.500 dipendenti. «Bisogna guardare il rapporto sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl il virus ha colpito lo 0,33% dei nostri dipendenti». Tra questi ci sono i 15 operatori del dipartimento di Prevenzione. Più altri operatori ancora positivi legati al focolaio che era esploso nel reparto di Medicina di Castelfranco. La buona notizia è che il focolaio del dipartimento di Prevenzione è stato definitivamente arginato. Ieri è stato effettuato un nuovo screening sui 170 operatori in servizio. E tutti sono risultati negativi. Non ci saranno altri test.
COVID HOSPITAL
Sul fronte Covid Hospital, ormai la strada è segnata. Il San Camillo di Treviso ha accolto 9 pazienti positivi. Qui si può arrivare al massimo a 134 posti. Mentre l'ospedale di Vittorio Veneto è a quota 65 ricoveri. Si riempiranno via via praticamente tutti i posti a disposizione. «Al momento è confermato il funzionamento di tutti i servizi di Vittorio Veneto spiega Benazzi alla luce dell'andamento dell'epidemia, però, si potrebbe arrivare alla chiusura del pronto soccorso, sostituendolo con un punto di primo soccorso Covid». È solo una questione di tempo. A quel punto i cittadini avranno come riferimento il pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano. Di pari passo, cresce l'attenzione verso le case di riposo. Oggi si contano 60 anziani positivi in 7 strutture. Una ventina di giorni fa erano solo undici. Incidono soprattutto i due focolai esplosi nella casa albergo Salce dell'Israa a Treviso (48 positivi: 38 anziani e 10 dipendenti) e nella sede di Casa Marani di Povegliano (20 positivi: 16 anziani e 4 operatori). Le case di riposo trevigiane hanno chiesto all'Usl di poter tornare a eseguire lo screening sui loro operatori con cadenza settimanale. «Si stanno ricalendarizzando gli screening ogni otto giorni sulla base del nuovo piano di sanità pubblica», fanno sapere dall'azienda sanitaria. Per quanto riguarda le scuole, infine, il coronavirus è entrato complessivamente in 160 classi. Per la precisione, in 57 sezioni è emerso più di un contagio. E di conseguenza è scattata la quarantena collettiva.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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