L'EPIDEMIA
TREVISO Aumentano i ricoveri di pazienti positivi al coronavirus nella

Mercoledì 25 Novembre 2020
L'EPIDEMIA
TREVISO Aumentano i ricoveri di pazienti positivi al coronavirus nella Terapia intensiva dell'ospedale di Treviso. Ieri è stato superato il primo livello di guardia. Nella Rianimazione centrale del Ca' Foncello erano stati inizialmente dedicati 20 letti per le persone colpite dal Covid. Adesso si è andati oltre. L'Usl della Marca ha immediatamente dato seguito al piano messo a punto per incrementare i posti ad alta intensità di cura. È stata aperta l'unità aggiuntiva ricavata proprio per l'emergenza coronavirus nell'edificio del reparto di Malattie infettive, dove possono essere gradualmente attivati fino a 24 nuovi letti di Terapia intensiva. Si arriverebbe così ad avere in tutto 44 posti dedicati alle infezioni da Covid-19. «Al momento a Treviso sono occupati 21 posti di Terapia intensiva fanno il punto dall'azienda sanitaria ma per quanto riguarda la Rianimazione non ci sono problemi: al Ca' Foncello ci sono già altri 6 letti a disposizione. E in caso di necessità siamo pronti ad attivarne altri ancora».
IL QUADRO
Con 21 pazienti attualmente ricoverati, il livello di occupazione dell'area Covid della Terapia intensiva del capoluogo è esattamente in linea con quello dell'azienda ospedaliera di Padova. In Veneto solo la Rianimazione dell'azienda ospedaliera di borgo Trento a Verona conta più letti occupati (29). A livello complessivo, comunque, nella Marca i ricoveri in Terapia intensiva restano stabili. Oggi si è a 36. Nel dettaglio, 21 a Treviso, 8 a Vittorio Veneto, 4 a Conegliano e 3 a Montebelluna. L'allerta rimane gialla. Il piano di emergenza prevede che in tutti gli ospedali del trevigiano possano essere ricavati fino a un totale di 116 posti di Rianimazione, 42 dei quali convertendo letti nelle aree semi-intensive e nei gruppi operatori. La speranza di tutti è che ovviamente non si debba arrivare a tanto.
IL NODO
Anche perché per recuperare personale bisognerebbe ridurre le attività di altri servizi. «I nuovi letti di Terapia intensiva verranno attivati in base alle reali necessità specificano dall'Usl non è possibile aprirli per poi tenerli fermi: seguiamo le esigenze, passo dopo passo». La buona notizia è che nel frattempo si vedono timidi segnali di rallentamento della corsa del coronavirus. Ieri nella Marca sono emersi 242 nuovi contagi. Solo il giorno prima erano stati 445. Si tratta di un dato che può subire variazioni. Anche i ricoveri di pazienti Covid positivi nei reparti ordinari degli ospedali, però, sembrano finalmente tendere a una stabilizzazione. Oggi si è a 438. Cioè tre in meno rispetto a ieri. Su questo fronte si resta in allerta rossa. Ma almeno non si registrano nuovi incrementi. Al momento sono 75 al Ca' Foncello, 27 a Oderzo, 16 a Conegliano, 108 a Montebelluna, 120 nel Covid Hospital di Vittorio Veneto e 32 in quello del San Camillo di Treviso. Più 29 nel reparto Covid dell'Oras di Motta di Livenza, 17 nell'ospedale di comunità di Treviso e 14 in quello di Vittorio Veneto. Proprio domani verrà aperto l'ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene, dove potranno essere progressivamente attivati 60 posti letto, già collegati al sistema di distribuzione dell'ossigeno, per pazienti Covid positivi che non necessitano di un'altra intensità di cure. Anche i dati delle persone attualmente positive e dei guariti fanno sperare che il picco sia stato superato. Sono 12.952 i trevigiani che in questi giorni stanno combattendo contro il coronavirus. In una sola giornata quasi 300, esattamente 299, si sono messi l'infezione alle spalle. Per chi è in quarantena a casa il primo riferimento è sempre il medico di famiglia. In caso di necessità, poi, vengono attivati i medici delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, che intervengono a domicilio.
I RINFORZI
Ad oggi sono in servizio 97 camici bianchi. «Sono stati inseriti altri 18 medici. Attualmente le Usca sono attive con 97 medici su 125, pari a una copertura del 78 per cento fa i conti Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca e non appena troveremo nuovi medici, segnalati da Azienda Zero, li assumeremo immediatamente». Il loro lavoro è fondamentale per scongiurare il rischio di un ulteriore appesantimento degli ospedali.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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