L'EMERGENZA
TREVISO (l.bert) Arrivano nuove conferme da tutti i modelli matematici:

Lunedì 24 Giugno 2019
L'EMERGENZA
TREVISO (l.bert) Arrivano nuove conferme da tutti i modelli matematici: l'ondata di caldo che investirà la Marca e il Nordest avrà caratteristiche di eccezionalità per la stagione. Molti record del mese verranno abbattuti verso il fine settimana anche sulle nostre zone. Come sempre in meteorologia la prudenza è d'obbligo: ciò che può sembrare epocale prima di un evento potrebbe non trovare totalmente conferma. Ma le dinamiche sono molto ben delineate.
ISOTERME
L'elemento sensibile, su cui tarare la futura escalation delle temperature, sono le isoterme a 850 ectopascal, ovvero a 1550 metri. Fra giovedì e venerdì le nostre zone verranno raggiunte dalla 26 o 27. In pratica a quella quota ci saranno valori già buoni per una splendida giornata sul litorale. Solo che siamo quasi in alta montagna. A livello del suolo la crescita è esponenziale e si traduce in 13 o 14 gradi in più. Facile dunque fare la somma e capire che nelle località più esposte anche per fattori ambientali, come le isole di calore, quindi i centri urbani, si potrebbero toccare i 38-39 gradi. Forse non verranno battuti i record assoluti del 2003, finora l'anno più caldo del nuovo secolo per distacco, ma sicuramente traballano i record per il mese di giugno con una media delle temperature 10 o 12 gradi superiore alla norma del periodo.
DISAGIO
I problemi verranno acuiti dal fatto che non ci sarà possibilità di prendere fiato neppure di notte, quando la colonnina di mercurio potrebbe non andare mai sotto la soglia dei 25 gradi, anzi sarà più facile che galleggi al di sopra. Notti tropicali, insomma. Un contesto esacerbato anche da un altro fattore significativo: il flusso di aria africana sarà continuo e persistente a tutte le quote alimentando un'alta pressione molto robusta che verrà scalfita, stando alle proiezioni, solo nel weekend quando le temperature caleranno di qualche grado, ma sempre in un contesto termico di netto sopramedia. Poi si riprenderà a veleggiare attorno ai 37 e per il momento non si vede la fine del tunnel.
CRITICITA'
Proprio questo è l'aspetto che più deve allarmare. Di fiammate africane sono piene le statistiche, e anche alle nostre latitudini non rappresentano più un evento così raro. La loro durata però è sempre modesta, due o tre giorni al massimo. Questa volta rischia di protrarsi pericolosamente a lungo contribuendo al disagio fisico di chi, per problemi di salute o patologie complesse, fa fatica a reggere queste temperature. Per questo le Usl si stanno attrezzando, consapevoli che l'afflusso legato a malori e colpi di calore nei prossimi giorni sarà in costante aumento.
PROGRESSIONE
Indicativamente oggi i picchi massimi dovrebbero assestarsi fra i 32 e i 33 gradi, domani saliranno a 34-35. Mercoledì nuova accelerazione con punte di 36-37. Poi si arriva a giovedì e venerdì quando l'aumento progressivo potrebbe far crollare primati che durano da decadi. L'unica nota lieta: l'afa si farà sentire ma non raggiungerà livelli drammatici. Un piccolo elemento a favore in un quadro sconfortante.
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