L'EMERGENZA
CORNUDA Il violentissimo temporale che ha colpito ieri mattina la

Mercoledì 5 Agosto 2020
L'EMERGENZA CORNUDA Il violentissimo temporale che ha colpito ieri mattina la
L'EMERGENZA
CORNUDA Il violentissimo temporale che ha colpito ieri mattina la Pedemontana non ha risparmiato neanche Cornuda e Pederobba: strade come fiumi, allagamenti di piazze, abitazioni private ma anche attività commerciali, danni. Un drammatico refrain dopo l'alluvione che il 14 giugno aveva colpito più o meno la stessa zona. Protezione civile e vigili del fuoco si sono dovuti attivare all'istante per rispondere a decine di chiamate di residenti in difficoltà. Come i titolari dell'azienda agricola San Martino di Pederobba, letteralmente circondata dall'acqua, che hanno dovuto salvare il salvabile e rimboccarsi le maniche per evitare il peggio.
QUASI 80 MILLIMETRI
«Appena un mese e mezzo dopo aver rimediato ai danni di giugno ci troviamo di nuovo nella stessa situazione -dice sconsolata la titolare Luigina Zanella- stavolta abbiamo avuto però la fortuna di avere tutti i dipendenti ancora in azienda e tutti assieme ci siamo dati da fare, anche se una caldaia è andata in tilt a causa di un corto circuito. Ci siamo messi subito a lavoro per mettere in salvo prima di tutto gli animali, la merce, anche se parte della carne dovrà essere messa nuovamente a essiccare e quella che è stata danneggiata verrà buttata via». In alcune aree della Pedemontana ieri sono caduti fra i 60 e gli 80 millimetri di pioggia in poco più di un'ora. Un nubifragio a tutti gli effetti, con conseguenze che potevano diventare irreparabili se solo avesse continuato a piovere ancora qualche minuto e se la macchina della protezione civile non si fosse mossa con celerità.
LEVADA E VILLARASPA
Nelle località di Villaraspa e Levada, proprio l'intervento della protezione civile e dei rispettivi sindaci, Claudio Sartor e Marco Turato che hanno richiesto l'aiuto di due ditte edili private per contenere l'esondazione del Nasson, ha scongiurato il peggio. La tracimazione del corso d'acqua sembrava infatti imminente ma, anche grazie all'intervento congiunto, è stata evitata di un soffio. E sarebbe stato un disastro perchè poi nulla avrebbe potuto impedire all'acqua di entrare nelle case dell'area. «Sul posto c'erano anche con il mio vicesindaco Enrico Gallina, il consigliere Giuseppe Comazzetto e il sindaco Turato -spiega Sartor- grazie all'intervento delle imprese locali abbiamo evitato che l'acqua arrivasse nelle abitazioni». «La situazione è stata tenuta sotto controllo e monitorata costantemente -sottolinea Turato- per l'azienda agricola San Martino è la seconda bastonata nel giro di poche settimane e dopo l'alluvione del 14 giugno è stato avviato un tavolo tecnico per cercare di capire come intervenire». Il fiume d'acqua si è riversato anche a Onigo dove la protezione civile di Montebelluna con i vigili urbani ha chiuso immediatamente il ponte di via Molini. «Il torrente Curogna in alcuni punti iniziava a esondare -continua Turato- resterà chiuso ancora fino a domani, poi faremo un sopralluogo con i nostri tecnici per constatare lo stato del ponte».
COME A VENEZIA
Allagamenti anche in via Matteotti a Cornuda. «Qui in paese abbiamo avuto 53 millimetri di acqua in pochissimo tempo -dice il sindaco- fortunatamente questa volta, rispetto a un anno fa, non sono stati registrati grossi danni e alcuni torrenti, come il Ru Bianco, hanno retto grazie ai lavori eseguiti dal consorzio di Bonifica Piave». Nel salone Acconciature Capolinea di via Matteotti, il titolare è stato avvisato da alcuni conoscenti. «Era l'ora di pranzo e mi trovavo già a casa -racconta- mi hanno telefonato per avvisarmi che stava entrando acqua e sono subito corso in negozio». In paese molti residenti, soprattutto attorno alla piazza, si sono subito attrezzati installando tavole di legno e di ferro davanti all'ingresso di negozi e abitazioni per arginare l'acqua come a Venezia. I danni ci sono stati lo stesso, ma non diffusi e un po' più contenuti.
Vera Manolli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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