L'APPELLO
TREVISO Cancelliamo il bonus di merito per gli insegnanti più

Venerdì 18 Ottobre 2019
L'APPELLO
TREVISO Cancelliamo il bonus di merito per gli insegnanti più bravi. E' unanime la richiesta che si alza dai sindacati della scuola. Per le organizzazioni trevigiane il premio, così come è stato concepito, non ha alcun senso. Stiamo parlando di circa un milione di euro su base provinciale. A tanto ammonta il totale del fondo: poco più di 20mila euro lordi per istituto. Una somma che alla fine viene ripartita tra gli insegnanti ritenuti più meritevoli con contributi che si aggirano sui 400 euro all'anno. Significa una trentina di euro al mese, lordi.
FRONTE COMUNE
«La scuola non ha bisogno di competizione mette in chiaro Salvatore Auci dello Snals la categoria degli insegnanti va unita, non divisa. Tanto più che spesso il bonus non viene dato ai docenti che si impegnano in classe ma a quelli che aiutano i dirigenti correndo a fare qualcosa prima di altri. E' arrivato il momento di mettere fine a tale modo di procedere. Sarebbe molto meglio recuperare quei soldi reinvestendoli nel settore dell'istruzione». Giuseppe Morgante della Uil Scuola è sulla stessa linea. «Il bonus di merito è una polpetta avvelenata scandisce aumenta il potere dei dirigenti scolastici in modo anomalo, senza che sia frutto di una scelta collegiale». All'inizio i dati sull'assegnazione del bonus erano coperti dalla privacy. Il muro di riserbo è poi caduto perché il dipartimento per il coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto il diritto di ogni docente ad accedere all'intera documentazione relativa all'assegnazione dei bonus, comprese le valutazioni riguardanti gli altri insegnanti. E già questo indica come l'idea di introdurre la concorrenza a scuola sia quanto meno scivolosa.
L'ALTERNATIVA
«Siamo sempre stati contrari al bonus di merito dice Marco Moretti della Flc-Cgil le valutazioni discrezionali non sono accettabili. Fondi del genere dovrebbero servire per migliorare l'offerta formativa». Anche per la Gilda degli insegnanti di Treviso il meccanismo del bonus di merito è completamente da rivedere. «Oggi vengono premiati gli insegnanti che fanno mille altri compiti rispetto a far funzionare al meglio una classe sottolinea Michela Gallina tra l'altro non si capisce perché i precari siamo esclusi da questa ridistribuzione. E' tutto da rivedere». Qualche preside ha provato a risolvere i problemi suddividendo la somma ricevuta dalla scuola in parti uguali tra tutti i docenti, così da non rischiare di fare differenze che sarebbero potute risultare poco comprensibili. Resta il fatto che in questo modo il bonus si polverizza: alla fine ogni insegnante si porta a casa solo qualche euro al mese in più. Il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha già rivelato la propria contrarierà al bonus di merito figlio della riforma Buona scuola targata Renzi. I sindacati adesso attendono che passi dalle parole ai fatti. (mf)
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