L'ANALISI
TREVISO Se la tempesta arriverà o meno, ad oggi è difficile

Mercoledì 10 Febbraio 2021
L'ANALISI TREVISO Se la tempesta arriverà o meno, ad oggi è difficile
L'ANALISI
TREVISO Se la tempesta arriverà o meno, ad oggi è difficile prevederlo. Di certo, anche in questo primo scorcio di 2021, nel tessuto imprenditoriale trevigiano regna ancora un'apparente quiete. E ad alimentarla sono i provvedimenti messi in campo per fronteggiare le ripercussioni economiche della pandemia. I prossimi mesi però, avvertono dalla Camera di commercio, potrebbero riservare «sorprese più amare». Anche a gennaio i numeri delle imprese (78.531 quelle con sede in provincia), rilevati dell'ente presieduto da Mario Pozza, non mostrano segni della temuta ondata d'urto del Covid. Il saldo tra ditte nate e chiuse nel mese, infatti, risulta sì negativo (meno 332), ma è addirittura inferiore al corrispettivo periodo 2020, prima dell'epidemia (quando si era registrato uno sbilancio pari a 527) e al 2019 (sotto di 408).
LA TENDENZA
Queste settimane iniziali, del resto, presentano tradizionalmente un passivo, soprattutto per ragioni amministrativo-contabili connesse allo scadere dell'anno. Da piazza Borsa, tuttavia, invitano a non cantare vittoria troppo presto. «Il saldo attuale dipende dall'utilizzo delle misure straordinarie per le aziende e il lavoro: ristori, cassa integrazione, blocco dei licenziamenti spiega il segretario generale Romano Tiozzo . Finché queste sono in essere, un'impresa non ha interesse a chiudere per continuare ad usufruire degli aiuti, tanti o pochi che siano». Il vero banco di prova sarà nei prossimi mesi, forse già dal consuntivo di febbraio. Quando, come ricorda anche Federico Callegari, responsabile dell'Ufficio studi della Cciaa trevigian-bellunese, si capirà se i sostegni termineranno e soprattutto se termineranno repentinamente e soprattutto «se, nel frattempo, ripartirà in modo robusto il ciclo economico, coadiuvato da un'accelerazione nella campagna vaccini». IL MONITORAGGIO
La Camera di commercio ha intensificato il monitoraggio della platea di ditte, con aggiornamenti mensili, proprio per poter cogliere sul nascere eventuali tendenze e, nel caso, adottare iniziative conseguenti o fornire una base d'analisi a chi deve assumere le decisioni, a partire ad esempi, dai Comuni. Qui nasce un problema: il nuovo servizio sarà accessibile solo tramite l'apposita piattaforma telematica Suap dell'istituzione (sono invece già disponibili per tutti i confronti annuali), ma, ad oggi, nella Marca solo 25 amministrazioni municipali su 94, tra cui il capoluogo, sono in rete con il sistema camerale. Una conseguenza, ribadiscono i vertici dell'ente, di scelte compiute in passato nei diversi comprensori, ma che ora rischiano di complicare il dialogo.
GLI STRUMENTI
«Ho inviato una lettera a tutti i sindaci nota il presidente Pozza per spiegare le opportunità degli strumenti della Camera di commercio (non ci sono costi di gestione, ndr). Possono disporre di una fotografia in tempo reale dell'economia del proprio territorio, su natura o collocazione delle imprese, ma anche su titolari e dipendenti, grazie all'incrocio con i database dell'Inps o di Veneto Lavoro. Le Pubbliche amministrazioni devono essere al passo con il mondo economico». Anche se, va detto, pure le imprese nostrane non sembrano brillare per utilizzo di tali strumenti: solo il 20% delle circa 102mila iscritte alla Cciaa di Treviso e Belluno (12esima percentuale a livello nazionale), infatti, hanno attivato il cassetto digitale, spazio virtuale di condivisione e consultazione delle varie pratiche con la pubblica amministrazione. Pure in questo caso, il ritardo rischia di non essere indolore, visto che, tanto per fare un esempio, dal primo marzo i documenti obbligatori per lo smaltimento dei rifiuti da parte delle aziende saranno compilabili e inviabili solo in forma telematica.
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci