L'ALLARME
TREVISO Salgono a tre gli alunni delle scuole elementari De Amicis

Lunedì 28 Settembre 2020
L'ALLARME
TREVISO Salgono a tre gli alunni delle scuole elementari De Amicis risultati positivi al tampone che individua il Covid. E sono tutti nella stessa classe. Dopo il caso della bambina emerso sabato mattina, ne sono stati scoperti altri due ieri. E il livello di tensione nella scuola di via Caccianiga in centro città si è alzato, le chat di classe si sono riempite di messaggi preoccupati e il telefono di Lorella Zauli, dirigente dell'istituto comprensivo Serena di cui le De Amicis fanno parte, non ha fatto altro che suonare per tutto il giorno. I due nuovi casi sono una diretta conseguenza del primo: alcuni genitori, in autonomia, dopo aver appreso che tra i compagni di classe dei figli c'era un caso di positività, hanno deciso di sottoporre i bambini al tampone. Da qui la scoperta.
CONTROMISURE
Oggi nessun bambino della classe finita nell'occhio del ciclone tornerà a scuola, così come le maestre. Tutti in quarantena, secondo le linee guida. Gli ambienti, già sanificati a fondo come previsto dalle normative ministeriali, verranno oggi nuovamente ripuliti e messi così in sicurezza. Parallelamente ci sarà il confronto con la task force dell'Usl, che dovrà analizzare la situazione e suggerire come procedere. Il protocollo prevede tamponi per tutti i compagni di classe, per le maestre e quarantena fino ai risultati definitivi. «In questi casi - sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl 2 - la prassi è ben definita: classe in quarantena, tamponi per studenti e insegnanti. Trattandosi poi di tre casi di positività nella stessa scuola, tecnicamente, stando ai protocolli, dovremmo parlare di focolaio, definizione che si utilizza da due casi in su accertati nello stesso ambiente. Il termine fa impressione, ma è solo un'espressione tecnica che vuol dire poco. Ogni situazione va poi esaminata nel suo contesto». I tempi, tra tamponi e quarantene, sono però ancora piuttosto lunghi prima di tornare a una situazione di normalità: «Speriamo nell'introduzione del tampone rapido (oggi il governatore Luca Zaia dovrebbe annunciare delle novità in merito ndr). Per la scuola sarebbe l'ideale perchè nel giro di cinque minuti possiamo sapere se una persona è positiva o negativa. E, in caso di positività, la spediamo a fare il tampone molecolare. Questo ci consentirebbe di evitare la quarantena di intere classi e, quindi, di bloccare il lavoro delle scuole».
COLLABORAZIONE
Quella di ieri è stata una giornata particolarmente intensa anche per Silvia Nizzetto, assessore comunale alla Scuola. Il caso De Amicis ha monopolizzato gran parte della giornata, iniziata con una telefonata della dirigente Zauli: «Mi ha confermato i casi di positività - premette l'assessore - e l'avvio di tutta la procedura prevista in queste situazioni. Tutto è sempre rimasto sotto controllo e la collaborazione massima. La scuola ha preso le contromisure dovute, ha isolato la classe dei positivi, avviato la pulizia dei locali e adesso attende le ulteriori indicazioni dell'Usl. I bambini positivi sono tre: uno accertato sabato e altri due trovati perché i genitori hanno voluto fare un test in autonomia. Qualcuno parla di tamponi anche alle altre classi dello stesso anno delle De Amicis ma, in realtà, non c'è alcuna notizia in merito. Una decisione del genere può prenderla solo l'Usl, che si occuperà del caso a partire da domani (oggi ndr)». Nizzetto si è premurata, più di ogni altra cosa, di stemperare eventuali timori ingiustificati: «Il servizio sanitario funziona perchè, come abbiamo visto, ha subito individuato i casi positivi. Tutte le autorità sanno cosa fare e si stanno muovendo di conseguenza. Non ci devono essere timori. Il compito del Comune, adesso, è facilitare la collaborazione tra tutte le amministrazioni coinvolte. E, nei prossimi giorni, aumenteremo la comunicazione tra di noi in modo da eliminare tutti i possibili contrattempi. Purtroppo situazioni del genere saranno sempre più frequenti, dobbiamo abituarci. Con l'Usl è stato codificato un protocollo d'intervento che sta funzionando bene. Se poi dovesse arrivare il tampone rapido, tutto diventerebbe ancora più semplice. L'importante è non perdere la calma».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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