L'ALLARME
TREVISO Il coronavirus è entrato in 25 scuole trevigiane. I contagi

Martedì 29 Settembre 2020
L'ALLARME
TREVISO Il coronavirus è entrato in 25 scuole trevigiane. I contagi hanno fatto scattare la quarantena precauzionale per 416 studenti. Oltre il 40% dei 970 isolati nell'intero Veneto. Più del doppio della provincia di Padova. E addirittura oltre il triplo rispetto a territori come quelli di Vicenza e Verona. Ai ragazzi, poi, si aggiungono gli insegnanti e il personale della scuola in genere. Nella Marca ad oggi ce ne sono 28 in isolamento preventivo.
NELLA MARCA
Come si spiega una tale differenza rispetto alle altre province? «Noi evidenziamo i contagi e poi tracciamo tutti. In Veneto siamo quelli che fanno più tamponi allarga le braccia Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca lo ripeto: l'unica via per evitare il lockdown delle scuole è muoversi tempestivamente davanti a ogni caso di positività, andando subito a testare con i tamponi rapidi tutti i compagni di classe, in modo da ricorrere il meno possibile alle quarantene per intere sezioni».
Per l'uso dei tamponi rapidi a scuola, però, serve il via libera del governo. Che ancora non c'è. Il nuovo anno scolastico si è già trasformato in una corsa ad ostacoli. Solo ieri sono state messe in quarantena altre 4 classi: due delle superiori, rispettivamente nel distretto di Asolo e in quello di Pieve di Soligo, e due in altrettante materne del distretto di Treviso. Nelle due superiori l'isolamento è scattato in seguito all'individuazione di un secondo contagio dopo il primo evidenziato nei giorni scorsi. E' la prima volta che accade. Fino ad oggi nelle scuole erano emersi solo singoli casi di positività. Adesso anche tale frontiera è stata superata. Gli alunni e gli studenti risultati positivi sono praticamente tutti asintomatici. E quei pochi che non lo sono, hanno sviluppato sintomi lievi. Ciò che più preoccupa, guardando alla situazione attuale, è il rischio di una elevata diffusione del coronavirus. In attesa delle nuove linee guida, comunque, il singolo contagio di un alunno o di uno studente non fa scattare in automatico la quarantena per la classe. Se la carica virale è estremamente bassa, il soggetto non viene considerato contagioso. Vanno poi considerati altri fattori, come il rispetto del distanziamento. L'Usl decide di volta in volta.
ALLE DE AMICIS
La conferma arriva da quanto accaduto alle elementari De Amicis di Treviso. Alla fine della scorsa settimana tre alunni erano risultati positivi al test rapido per il Covid-19. L'istituto comprensivo Serena, che ingloba il plesso di via Caccianiga, aveva deciso di far rimanere a casa in via precauzionale l'intera classe e i relativi insegnanti. Ieri sono arrivati i risultati definitivi dei tamponi eseguiti in biologia molecolare, al momento gli unici che fanno testo. E questi hanno evidenziato la positività al coronavirus di un solo alunno sui tre. Tra l'altro non quello che era stato il primo ad emergere. Per lui è iniziato l'isolamento. L'Usl ha invitato le famiglie dei bambini a sottoporsi a loro volta al tampone, ma non ha disposto la quarantena per l'intera sezione delle De Amicis. «La classe può tornare subito a scuola. Lo abbiamo già comunicato a tutti gli interessati spiega Lorella Zauli, preside dell'Ic Serena non sono state previste quarantene generali, ma ci sono state date delle prescrizioni per rafforzare ulteriormente le misure di prevenzione contro la diffusione del Covid-19». Ce n'è una, in particolare, che va oltre a quanto previsto nei protocolli di sicurezza: i bambini della classe in questione dovranno indossare sempre la mascherina, anche quando saranno seduti ai propri banchi. Di seguito, si raccomanda di evitare i contatti con altre sezioni, anche durante la ricreazione. E si dettano precauzioni precise per eventuali lezioni di canto e attività con strumenti musicali a fiato. Nei giorni scorsi la notizia della positività del primo bambino al test rapido si era diffusa in pochi istanti nelle chat nei genitori. Ancora prima che venisse eseguito il tampone tradizionale per la conferma. Ieri, però, non sono state registrate assenze particolari. Nemmeno nelle aule vicine alla classe rimasta precauzionalmente a casa.
LE FAMIGLIE
Tra i genitori c'è apprensione, chiaro, ma non paure sproporzionate. «Non ci sono paure particolari. La scuola segue tutte le misure di precauzione spiega Pierluigi Masia in questo periodo vengono fuori i mali di stagione, con sintomi simili a quelli del Covid. In generale, i bambini si stanno adattando a una normalità diversa. Hanno delle risorse nascoste. Probabilmente sono molto più forti di noi e la vivono in modo diverso». «C'è un po' di timore, ma va affrontato, andando avanti e facendo ciò che si deve fare tira le fila Maddalena Matturro credo che ogni genitore abbia il compito di sensibilizzare i propri figli rispetto alla situazione e al rispetto delle regole. Non altro».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci