L'ALLARME
QUINTO DI TREVISO «Ho fatto una stupidaggine, spero che il ragazzo

Lunedì 27 Settembre 2021
L'ALLARME QUINTO DI TREVISO «Ho fatto una stupidaggine, spero che il ragazzo
L'ALLARME
QUINTO DI TREVISO «Ho fatto una stupidaggine, spero che il ragazzo stia bene». Non si dà pace il 20enne trevigiano che, da ubriaco, ha investito un 21enne di Monza nella zona industriale di Quinto di Treviso. «Ho fatto una stupidaggine» - continuava a ripetere R. B. agli agenti della polizia stradale intervenuti nella notte tra venerdì e sabato, in via Scattolin. A qualche metro i sanitari del Suem 118 stavano intubando il ferito, F. F., ora ricoverato al Ca' Foncello di Treviso: è grave ma non in pericolo di vita. Mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme che hanno divorato la Fiat Punto subito dopo l'impatto. L'investitore, raggiunto sul posto dai genitori, si è dimostrato subito rammaricato dell'accaduto. E' consapevole che la bravata di lanciarsi in manovre spericolate dopo una serata di bevute poteva sfociare in tragedia.
SINDACA PREOCCUPATA
Giovani e giovanissimi sopra le righe, a Quinto come a Treviso. «Serve anche qui un tavolo sulla sicurezza per capire come arginare il fenomeno. Temo che anche a Quinto i ragazzi si diano appuntamento attraverso i social per fare bravate» - afferma la sindaca Stefania Sartori che oggi si confronterà con il prefetto Maria Rosaria Laganà -. Episodi come l'incidente di venerdì notte non devono assolutamente ripetersi. Non si può rischiare la vita per una serata di divertimento».
L'INCIDENTE
La follia è andata in scena alle 2.45 in via Scattolin, nella zona industriale usata come pista da rally da giovani automobilisti indisciplinati. Qui il neopatentato trevigiano, all'uscita da un pub si è lanciato in una serie di manovre da rally dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Voleva attirare l'attenzione. Ma ha perso il controllo dell'auto travolgendo in ragazzo che camminava sul marciapiede insieme al fratello e ad altri tre amici. Il gruppetto stava tornando a casa spingendo a mano le biciclette. Di fronte alla macchina impazzita gli altri hanno fatto in tempo a scansarsi, evitando l'impatto. Il 21enne no. Poco dopo la vettura si è incendiata e tra gli amici del ferito e quelli dell'investitore per poco non è scoppiata una rissa, scongiurata dall'intervento di una volante.
COMPORTAMENTI ALLARMANTI
E se il primo pensiero della sindaca non può che essere rivolto al ferito, l'episodio accende con urgenza i riflettori sugli eccessi giovanili. Fenomeno a cui Quinto non è nuova anzi. «Qualche settimana fa c'era stata una zuffa tra ragazzi, finita in una scazzottata - spiega la prima cittadina -. Ho il timore che anche qui ci si dia appuntamento via social per abbandonarsi a comportamenti pericolosi. Per questo ho chiesto aiuto alla Prefettura: attraverso un tavolo di coordinamento si possono individuare interventi efficaci. Questi giovani vanno aiutati, soprattutto dopo i mesi di restrizioni legate al lockdown, ma all'occorrenza anche bacchettati».
STRADE COME PISTE DA RALLY
Tra i luoghi caldi c'è proprio la zona industriale, scambiata per un autodromo. «Di botti se ne sentono tutte le sere - racconta un residente - sono le auto che finiscono contro il cordolo del marciapiede. Per questo venerdì notte non ci abbiamo fatto troppo caso. Abbiamo capito che era successo qualcosa di grave solo quando sono arrivati i soccorsi». I segni neri degli pneumatici sulle cordonate parlano chiaro: sono le prove delle gincane di cui la zona industriale è teatro. Un utilizzo da scongiurare: «Mi attiverò anche su questo fronte - assicura la sindaca -. Dalle testimonianze di alcuni residenti mi pare sia una situazione piuttosto frequente ma non è tollerabile». Il giovane investitore si è pentito della bravata. Ma il dispiacere non allevia la gravità del fatto, che gli è già costato una denuncia per lesioni stradali gravi e per guida in stato di ebbrezza. Il 20enne guidava infatti con un tasso alcolemico di 2 grammi di alcol per litro di sangue a fronte della tolleranza zero prevista per i neopatentati. La patente, presa da appena 5 mesi, gli è stata quindi revocata immediatamente.
Mep
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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