L'ALLARME
CASALE Riguarda un 92enne residente a Casale, ricoverato dall'altro

Mercoledì 22 Agosto 2018
L'ALLARME CASALE Riguarda un 92enne residente a Casale, ricoverato dall'altro
L'ALLARME
CASALE Riguarda un 92enne residente a Casale, ricoverato dall'altro ieri al Ca' Foncello di Treviso nel reparto di geriatria, il nuovo caso di infezione da influenza West Nile registrato in provincia di Treviso, il quinto dall'inizio dell'estate. L'uomo, affetto da una grave cardiopatia, è in condizione serie ma non in pericolo di vita. Ricoverato per un malore domenica pomeriggio, quando è arrivato all'ospedale lamentava, oltre ad altri sintomi, una forte febbre. È stato l'esame sierologico a rivelare che il 92enne era stato contagiato dal virus West Nile, che si trasferisce all'uomo attraverso la puntura della zanzara, che si infetta a sua volta pungendo uccelli migratori provenienti da zone del continente africano dove la West Nile è endemica. «Ci aspettiamo che emergano altri casi, in particolare nella seconda metà dell'estate» aveva detto solo qualche giorno fa Roberto Rigoli, responsabile della Microbiologia del Ca' Foncello, dopo il ricovero di due cinquantenni residenti nella zona del capoluogo.
I SINTOMI
Forte male alla testa, dolori articolari e la febbre alta: questi alcuni dei i sintomi lamentati dall'anziano di Casale, che hanno indotto i sanitari a effettuare il test per verificare la natura dell'infezione virale che aveva provocato l'innalzamento della temperatura. Ancora una volta a essere colpito dal virus africano è stata una persona che vive in un'area a ridosso della provincia veneziana. «Si tratta - hanno spiegato ieri le autorità sanitarie della Ulss - di zone che sono in prossimità di località in cui abbondano le acque di natura paludosa, dove quindi è maggiore la concentrazione di zanzare così come quella di uccelli migratori. Nella maggior parte dei casi la West Nile si manifesta come una febbre estiva che dura per qualche giorno senza causare particolari problemi a chi viene colpito. Più complesso è invece il quadro clinico per chi, come l'anziano ricoverato, soffre di altre patologie, ad esempio le cardiopatie e o le malattie che, come le neoplasie, comportano un indebolimento del sistema immunitario».
IL CONTAGIO
Dalla Ulss trevigiana si sottolinea comunque come non vi siano motivi di allarme, sia per la natura intrinseca dell'infezione sia per il fatto che non esiste una trasmissione diretta da uomo a uomo. Il virus viene infatti veicolato da diverse specie di zanzare, tra cui il genere Culex che da tempo si è diffuso anche in Italia. Il periodo di incubazione della malattia è tipicamente compreso tra 2 e 15 giorni. Sintomi tipi dell'infezione sono la comparsa di dolore oculare, mal di schiena, dolori muscolari, tosse, eruzioni cutanee,e difficoltà a respirare. Alcuni pazienti possono sviluppare disturbi che interessano in modo particolare l'apparato gastrointestinale, causando nausea, vomito e diarrea.
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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