L'AGITAZIONE
TREVISO Sono stati chiamati eroi. E chi ha operato nei reparti Covid

Giovedì 28 Maggio 2020
L'AGITAZIONE
TREVISO Sono stati chiamati eroi. E chi ha operato nei reparti Covid si è visto assegnare dei bonus. Ma ora che l'emergenza coronavirus si è fatta finalmente un po' meno stringente, gli infermieri vogliono che il loro lavoro quotidiano venga riconosciuto a livello strutturale. Cioè con il rinnovo del contratto, scaduto alla fine del 2018, e con un adeguamento dello stipendio. Il sindacato Nursing Up chiede un incontro con il prefetto Maria Rosaria Laganà. Anche la Fp-Cgil è pronta alla mobilitazione, pur con metodi diversi. E per il 18 giugno è stato proclamato lo sciopero degli infermieri della sanità privata, che hanno il contratto scaduto da 13 anni. Nella Marca riguarderà in particolare l'ospedale San Camillo di Treviso, la casa di cura Giovanni XXIII di Monastier e le strutture legate a La nostra famiglia.
LE RICHIESTE
Lo sguardo è rivolto al governo Conte. Nursing Up è sul piede di guerra e ha già proclamato la mobilitazione. I rappresentanti andranno dritti in prefettura. «Consegneremo al prefetto una lettera rivolta al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio annuncia Guerrino Silvestrini, segretario di Nursing Up non serve chiamarci eroi. E il tempo dei bonus una tantum solo per chi ha lavorato nei reparti Covid è finito. Adesso servono risorse stabili in modo che gli infermieri possano avere uno stipendio decente». In assenza di risposte, si valuterà l'ipotesi dello sciopero. Restando in tema Covid, Nursing Up è anche pronta a sostenere eventuali azioni legali intentate da infermieri che sono stati contagiati dal coronavirus nel periodo di picco dell'emergenza. Al momento non si è fatto avanti nessuno nella Marca. Ma non è escluso.
IL MALUMORE
Il malumore è condiviso dagli altri sindacati. A partire dalla Fp-Cgil. Le strade scelte sono differenti. Ma l'obiettivo è sempre quello di arrivare a un adeguamento dello stipendio per tutti. «Stavamo già trattando prima dell'emergenza coronavirus. Adesso si riprende. Con eventuali forme di mobilitazione verranno definite nel pieno rispetto delle misure precauzionali per scongiurare il rischio di diffusione del virus mette in chiaro il segretario, Ivan Bernini le richieste sono chiare: serve un incremento dal punto di vista economico e una revisione delle professionalità, con annessa riorganizzazione del sistema delle indennità». La Fp-Cgil non andrà dal prefetto: «Sono iniziative simboliche che non portano da nessuna parte dice Bernini pungendo Nursing Up chi le fa è semplicemente alla ricerca di visibilità».
LE CIFRE
I bonus già assegnati arrivano fino a 1.200 euro per ognuno dei 600 infermieri che hanno lavorato nei settori Covid della Marca, andando a scalare in base al livello di impegno. La cifra è uscita in particolare dai 40 milioni di euro stanziati dalla Regione, che ha integrato i 20 milioni messi a disposizione dal governo. A questo si è aggiunto il bonus da 700 euro distribuito attraverso una revisione dei fondi residui dell'Usl della Marca relativi al 2018. Adesso si punta ad allargare il campo, da una parte aumentando gli stipendi e dall'altra facendo arrivare dei bonus anche agli infermieri che hanno lavorato nelle case di riposo colpite dal coronavirus. «Ci siederemo al tavolo con la Regione chiedendo che siano previsti degli incentivi anche per chi ha fronteggiato il Covid nelle Ipab», rivela Bernini. L'altro fronte è quello della sanità provata. Qui le acque sono ancora più agitate. La Fp-Cgil ha già annunciato uno sciopero per il 18 giugno. «Il loro contratto è scaduto addirittura da 13 anni tira le fila Bernini non si può pensare di andare avanti in questo modo».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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