IN OSPEDALE
TREVISO Il Coronavirus sta colpendo le donne incinte come non era

Domenica 19 Settembre 2021
IN OSPEDALE
TREVISO Il Coronavirus sta colpendo le donne incinte come non era mai capitato prima. In dieci giorni sono state ricoverate a Treviso tre pazienti in dolce attesa di origini africane, due sotto i 30 anni e una 37enne, non vaccinate, tra il sesto e il settimo mese di gravidanza. Una donna marocchina non ancora trentenne, ormai al settimo mese, è in condizioni molto gravi e rischia di perdere il bambino proprio a causa dell'infezione da coronavirus. È ricoverata in Terapia intensiva, dove è stata sedata e intubata. «È a rischio lei e di conseguenza è a rischio anche il bambino», conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca. Oltre ai rianimatori, è seguita minuto dopo minuto anche da un'equipe dell'unità di Ginecologia e ostetricia. I medici stanno facendo tutto il possibile per ridurre le difficoltà respiratorie. E' una corsa contro il tempo: si devono di fatto salvare due persone. I danni rischiano inevitabilmente di riversarsi anche sul piccolo che porta in grembo. Gli specialisti stanno prendendo in considerazione la possibilità di far nascere il bambino prematuramente, così da ridurre i rischi di sofferenza. Ma bisogna fare i conti con il fatto che potrebbe essere ancora troppo piccolo per sopravvivere in un'incubatrice. Le altre due donne sono nell'unità semi-intensiva della Pneumologia. Una donna marocchina alle porte del sesto mese di gravidanza è stata trasferita qui dopo un passaggio in Rianimazione. Le sue condizioni sono in via di miglioramento. Nello stesso reparto, infine, c'è sempre la donna di 37 anni, a sua volta di origini africane, al settimo mese di gravidanza, arrivata a Treviso una decina di giorni fa dall'ospedale San Martino di Belluno.
L'APPELLO
Alla luce di questi casi, ora l'Usl lancia un appello a tutte le donne in dolce attesa. «La vaccinazione contro il coronavirus è fondamentale anche e soprattutto per chi è incinta chiarisce Benazzi non ci sono controindicazioni. Anzi, si riducono i rischi per il feto». Tra mercoledì e giovedì gli specialisti dell'Usl incontreranno online i medici di famiglia e gli specialisti dei consultori per richiamare tutti alla necessità di aumentare ulteriormente il livello di sensibilizzazione tra le donne incinte affinché scelgano di vaccinarsi, senza rimandare l'iniezione a dopo il parto. Nel frattempo arriva un appello sotto forma di esempio.
LA TESTIMONIANZA
Francesca Manganello, dottoressa 39enne specializzata in Ginecologia, originaria di Castelfranco, si è sottoposta alla seconda dose del vaccino anti-Covid quindici giorni prima di dare alla luce la sua seconda figlia, Anna, nata il 3 settembre. «Vaccinarmi durante la gravidanza mi ha dato un grande sollievo spiega la ginecologa prima di ricevere la doppia dose vivevo con l'apprensione di essere l'unica in famiglia non ancora vaccinata. Sapevo che l'infezione da Sars-CoV-2 può determinare un serio pericolo per la donna gravida e il neonato. Decidendo di vaccinarmi mi sono tolta un peso enorme, e credo di aver fatto un grande regalo anche mia figlia». La sua esperienza è stata rilanciata da Manuela Lanzarin, assessore regionale alla sanità. «La raccomandazioni a tutte le donne è di parlare con il proprio ginecologo o con il medico dice per proteggersi e per tutelare chi sta per nascere. Scegliete la strada giusta». La buona notizia è che i ricoveri negli ospedali stanno complessivamente calando. Oggi sono 68 i pazienti positivi nei reparti Covid trevigiani (-3 rispetto all'altro ieri). Otto si trovano in Terapia intensiva: sei a Treviso e due a Montebelluna. Nelle ultime 24 ore è entrato in Rianimazione un uomo di 55 anni, anche lui non vaccinato. E stanno diminuendo pure i contagi. L'indice Rt è allo 0,71 (sopra l'1 l'epidemia continua a espandersi). Mentre il tasso provinciale è calato fino a 60 casi a settimana ogni 100mila abitanti. «È buon segnale visto che negli stessi giorni è cominciato il nuovo anno scolastico conclude Benazzi significa che buona parte dei ragazzi non infetta i genitori che si sono vaccinati o comunque i contagi non portano a sintomi importanti».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci