Imu e Tasi, per ora niente stangate

Domenica 16 Giugno 2019
LE TASSE
TREVISO Possono tirare un sospiro di sollievo i proprietari di immobili della Marca: Imu e Tasi non hanno subito particolari rincari. Domani è l'ultimo giorno utile per versare l'acconto delle due principali tasse sul mattone (la scadenza classica sarebbe stata proprio il 16 giugno, ma cadendo di domenica, come prassi, è stata posticipata di 24 ore). Dopo che nei precedenti tre anni la normativa aveva congelato gli aumenti delle due imposte, l'ultima legge di bilancio ha ridato ai Comuni la possibilità di mettere mano alle aliquote. E così, alla vigilia, molti esperti avevano paventato una stangata. La profezia, invece, almeno nella Marca non si è avverata. Alcune amministrazioni, è vero, avevano già in passato raggiunto il tetto massimo previsto dalla legge per la somma tra Imu e Tasi, vale a dire il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per gli altri immobili (salvo un ulteriore sforamento solo se collegato ad apposite detrazioni). Anche chi disponeva ancora di margini di manovra, tuttavia, ha resistito alla tentazione.
LE CONFERME
Di fatto, pressoché tutti i municipi hanno confermano i parametri già in vigore. Limitate e marginali le eccezioni. A Loria, ad esempio, per garantire l'equilibrio di bilancio la giunta ha deciso ai incrementare di mezzo punto, passando da 1 a 1,5 per mille, l'aliquota della Tasi sugli immobili diversi dalla prima casa. Anche a Godega di Sant'Urbano si è intervenuti sul Tributo sui servizi indivisibili, ritoccandolo dall'1,8 al 2,3 per mille riguardo alla categoria altri fabbricati (esclusi i beni merce). O ancora, a Tarzo hanno scelto la via della semplificazione, fondendo, in buona sostanza, le due imposte: a fronte dell'azzeramento dalla Tasi (prima era all'uno per mille), hanno ricaricato il corrispettivo punto sull'Imu. Insomma, ai contribuenti trevigiani interessati toccherà ovviamente pagare, ma, quantomeno, l'esborso richiesto non sarà, in linea di massima, più salato del recente passato (di tagli, vista la penuria di risorse con cui si trovano a combattere sindaci e assessori, è quasi utopistico parlare). Va peraltro ricordato che anche per il 2019, come da diversi anni ormai, Imu e Tasi non sono dovute sull'abitazione principale, ad eccezione di quelle di lusso, ovvero classificate nelle categorie catastali A1 (immobili signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi).
LE DIFFERENZE
Per abitazione principale si intende quella dove non solo il titolare o i titolari (se è suddivisa tra più proprietari: ciascuno verserà secondo la propria quota di possesso) hanno la residenza, ma anche dimora abitualmente. Nell'esenzione sono comprese pure le cosiddette pertinenze relative alla prima casa (cantine, soffitte, garage, tettoie), ma solo una per categoria catastale: in pratica, se si possiedono due garage, il primo è esente, sul secondo si paga. In questa pagina ci siamo concentrati sull'aliquota per le prime case di lusso e su quella ordinaria, valida per gli altri immobili in genere. La legge stessa, però, stabilisce altre tipologie (come i terreni agricoli e le aree edificabili) e fissa alcune riduzioni (per i comodati genitore- figlio e per gli alloggi affittati a canone concordato). Soprattutto dà facoltà ai Comuni di variare i parametri in base a numerosi fattori: ecco allora che diverse amministrazioni colpiscono le dimore sfitte, alcune prevedono agevolazioni per le proprietà degli emigranti o degli anziani in casa di riposo, altre ancora differenziano tra seconde case e fabbricati produttivi. Discorso simile per le detrazioni. Ultima nota: la prima rata di giugno si può pagare anche in base alle regole 2018. Poi, con la seconda, entro il 16 dicembre, si farà il calcolo aggiornato, saldando l'importo restante. Come abbiamo visto, però, di fatto è cambiato ben poco.
Mattia Zanardo
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