Imprenditore avvolto dalle fiamme

Lunedì 25 Giugno 2018
Imprenditore avvolto dalle fiamme
L'INFORTUNIO
SAN BIAGIO DI CALLALTA Stava riempiendo con bioetanolo il fungo riscaldante, la lampada da esterno, quando il liquido ha preso fuoco. Un ritorno di fiamma e poi un scoppio improvviso e devastante. Il fuoco ha completamente avvolto l'imprenditore 44enne Wilmer Archiutti. «Buttati in piscina», l'urlo della compagna che l'uomo ha avuto la prontezza di eseguire. E così si è salvato la vita. Poi i soccorsi, la corsa in ospedale e il trasferimento al centro grandi ustionati di Padova. Le sue condizioni sono serie, ma secondo i medici tra 2 mesi sarà completamente ristabilito.
SERATA DI PAURA
Sfiorata la tragedia sabato, poco prima delle 22, a Olmi di San Biagio di Callalta, al civico 13 di via Milano dove Wilmer Arcchiutti abita con la compagna. Discendente da una dinastia di imprenditori di Biancade di Roncade, il 44enne stava mettendo il bioetanolo a citronella in una lampada decorativa in giardino che era appoggiata su un tavolino e che serve sia per riscaldare che per tenere lontani gli insetti, quando qualcosa è andato inaspettatamente storto. Con tutta probabilità nel serbatoio, nonostante le verifiche effettuate, c'era ancora qualcosa (uno stoppino) incandescente. Improvviso il botto e poi la fiammata che ha avvolto Archiutti: la barba, il viso e le gambe. Nel frattempo altri oggetti del giardino erano andati a fuoco. La compagna, nonostante il panico, gli ha urlato disperata: «Buttati in piscina». E così l'imprenditore ha fatto, salvandosi.
LA RICHIESTA DI AIUTO
«Sembrava fosse scoppiata una bomba», ha detto ieri la compagna di Wilmer. Pur tremando per la paura, la donna ha subito telefonato al 118 e poi ha spento alcuni fuocherelli, divampati in giardino, con l'innaffiatoio. Insieme ai medici, per precauzione, sono arrivati anche i vigili dei fuoco. Dopo le cure al Ca' Foncello Archiutti è stato trasferito al centro grandi ustioni di Padova. Ha riportato ustioni di secondo grado sulla parte frontale del corpo. Secondo i medici dovrebbe impiegare 2 mesi a guarire. «È cosciente ma ha dolore», ha detto la compagna.
I COMMENTI
Ieri il bar Re Sole, a Olmi, era chiuso, ma tutti parlavano dell'incidente di Archiutti. «Ho saputo quanto era accaduto da mia figlia perché ero fuori a cena. Mi spiace per quanto accaduto», dice una residente di via Milano. Una strada, vicina alla zona industriale di Olmi, dove ci sono poche case e tante fabbriche. Amareggiato Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio: «Auguro ad Archiutti una pronta guarigione. Mi auguro di vederlo presto affrontare altre sfide imprenditoriali». Ma anche di proporre altre mostre col Lego che lo hanno reso famoso.
LA FAMIGLIA
Gli Archiutti hanno creato un marchio di successo nell'imprenditoria della Marca. Tullio Archiutti, padre di Wilmer, nel 1960 ha fondato la storica azienda di Olmi, conosciuta a livello internazionale per i mobili da ufficio, ma anche per le pareti attrezzate e le strutture per comunità. Il fratello di Tullio, morto qualche anno fa, è Carlo Carletto Archiutti, detto il Re dei mobili da cucina, oltre che uomo di successo in politica. Si tratta quindi di una famiglia di imprenditori che il successo ce l'ha nel sangue, nel Dna. Fu con Dionisio Archiutti (padre di Carlo e Tullio) capo officina nelle storiche Officine Menon che prese il via la loro storia. Dionisio, smessi i panni del dipendente, riuscì a partire con una piccola azienda artigianale e a realizzare le biciclette con il marchio Archiutti. A tutti gli effetti fanno parte di quei pionieri dell'industria che hanno creato il fenomeno Nordest. Per il vice sindaco di Roncade Giorgio Favero «Si tratta di una famiglia che è stata lungimirante nelle scelte, puntando allo sviluppo del territorio». Un Dna che ha in Wilmer l'ennesimo esempio.
Lorenzo Baldoni
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