IMMIGRAZIONE
TREVISO Migranti sulle coste italiane non ne sbarcano più e

Domenica 23 Settembre 2018
IMMIGRAZIONE
TREVISO Migranti sulle coste italiane non ne sbarcano più e i numeri nei centri di accoglienza stanno via via calando. Tanto che anche l'ex caserma Serena ai confini tra Treviso e Casier e l'ex Zanusso di Oderzo si stanno via via svuotando. E in una prospettiva di chiusura delle due strutture, il prefetto Maria Rosaria Laganà, intervistata da Antenna Tre, si spinge a dire: «Dovendo dare una priorità, andrebbe chiusa prima quella di Oderzo». Una presa di posizione che non mette una contro l'altra le due amministrazioni comunali, entrambe leghiste, che anzi commentano: «L'importante è che si imbocchi la strada delle chiusure».
LA PARTENZA
A far propendere la rappresentante territoriale del Governo per l'ex Zanusso è la situazione oggettiva: «Indubbiamente, il fatto che si tratti di una tensostruttura fa sì che in una scala di priorità, dovesse verificarsi un'ipotesi di chiusura, al primo posto ci sarebbe Oderzo, che presenta qualche criticità in più di Dosson». Centri che potrebbero via via svuotarsi anche da sé, visto che, se gli arrivi si sono interrotti, proseguono le uscite di richiedenti asilo che hanno finalmente ottenuto lo status di rifugiati, o altri che, vedendoselo negare, devono essere rimpatriati. In un caso o nell'altro, escono dalla rete dell'accoglienza. Il sindaco di Oderzo Maria Scardellato accoglie favorevolmente l'accenno a una possibilità di chiusura: «Massima fiducia e massimo ringraziamento a Salvini che ha ridotto gli ingressi e quindi permette di fare questi discorsi dice - non è una gara tra noi e Treviso, se il prefetto ha indicato Oderzo avrà di certo fatto una valutazione di opportunità, oggettiva e obiettiva, in relazione sia alle condizioni delle due caserme che al rapporto tra numero di richiedenti asilo e abitanti. Non dobbiamo essere in concorrenza noi e Treviso, anzi, siamo dalla stessa parte e quindi l'obiettivo è chiudere entrambe le strutture».
SODDISFATTI
Reazione analoga al collega di Treviso Mario Conte, secondo cui «sentire il prefetto parlare di chiusura dei centri di accoglienza è una notizia positiva». E prosegue: «Mi va bene che cominci da Oderzo, inviterò il prefetto nei prossimi giorni a visionare anche tutti quei centri di accoglienza che ci sono nel nostro territorio comunale e che non sono delle dimensioni dell'ex caserma Serena, ma che stanno creando tutta una serie di problemi e richiedono sicuramente anche l'intervento del prefetto». I fronti aperti, dunque sono ancora molti, ma la progressiva diminuzione di ospiti nelle ex caserme fa ben sperare: alla Zanusso sono ad oggi 261, secondo i numeri forniti al sindaco durante una visita compiuta di recente proprio insieme al nuovo prefetto Laganà: «Ora dice Scardellato, non risparmiando una frecciata alla precedente gestione della Prefettura i numeri si possono finalmente sapere».
I PROBLEMI
Ma per il sindaco la chiusura dei grossi hub non risolve del tutto la situazione: «Adesso il problema da affrontare è come gestire coloro che escono da lì. I rimpatri di chi non ha diritto a rimanere nel territorio, lo sappiamo, sono pochi. Quanto a quelli che hanno ottenuto lo status di rifugiati, resteranno qui ma per farlo dovranno avere un'abitazione e un lavoro. Ce ne sono alcuni che già vengono a chiedere la residenza, magari con un contratto di lavoro, ma che non permette loro di mantenersi e pagare un affitto. Abitano in baracche, o per strada: questo, ora, è il nuovo scenario».
Lina Paronetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci