(mf) Tornano a salire le somme di denaro che le persone straniere che lavorano nella Marca inviano alle famiglie residenti nei paesi d'origine. Dopo alcuni anni in discesa, l'anno scorso dal trevigiano sono stati spediti all'estero oltre 73,6 milioni di euro. Per un balzo del 22 per cento esatto rispetto al 2017. Un dato, quest'ultimo, che supera l'aumento medio registrato a livello veneto, pari a un più 18,5 per cento. E' il risultato dell'indagine effettuata dalla fondazione Leone Moressa, organizzazione di studi e ricerche sull'economia dell'immigrazione. In cima alla classifica dei paesi di destinazione ci sono Bangladesh, Romania, Filippine, Pakistan, Senegal, India e Marocco. L'esito dell'indagine si presta a una doppia lettura. Da una parte si può notare una ripresa a livello economico. Dall'altra, però, l'andamento delle rimesse verso i paesi d'origine questo il nome tecnico del denaro inviato all'estero indica delle difficoltà nel processo di integrazione. «Le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei paesi d'origine spiega Michele Furlan, presidente della fondazione Leone Moressa da un lato, evidenziano la disponibilità finanziaria degli immigrati, legata alla ripresa economica».
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