ILCENTROSINISTRA
TREVISO L'ancora di salvezza si chiama Preganziol, la speranza

Mercoledì 29 Maggio 2019
ILCENTROSINISTRA
TREVISO L'ancora di salvezza si chiama Preganziol, la speranza per il futuro Mogliano. Il primo è il grande comune vinto, il secondo l'unico al ballottaggio. Ma, detto questo, nel Pd nessuno si nasconde dietro un dito: quella di domenica è stata una sconfitta. Lo aveva già detto a botta calda il segretario provinciale Giovanni Zorzi. E a distanza di 24 lo ribadisce. E va anche oltre: per uscire dal guado serve guardare a quelle realtà civiche che strizzano l'occhiolino al centrosinistra e che hanno saputo reggere l'urto dell'ondata leghista.
L'AMMISSIONE
«Ci sono numerosi movimenti civici che hanno dimostrato una loro forza rispetto allo strapotere della Lega - osserva Zorzi - ci sono mondi che continuano a guardare a noi come riferimento di tutta una serie di battaglie, da quelle ambientali alla lotta in difesa della sanità pubblica: il Pd deve ripartire da una collaborazione ancora più stretta con queste realtà». Detto questo, resta la consapevolezza della soffitta: «Con le elezioni amministrative di domenica il Partito Democratico ha subito un innegabile arretramento in provincia di Treviso - sottolinea -in alcune zone della provincia i candidati di riferimento del Pd e del centrosinistra non sono riusciti a esprimere la forza competitiva adeguata a reggere l'urto con i candidati leghisti, come in Pedemontana e nel Vittoriese. Nella cintura urbana di Treviso sono state penalizzate le amministrazioni di Maserada, Carbonera, Ponzano Veneto e Casier. Nella Castellana per la prima volta la Lega è riuscita a conquistare il comune di Loria. A Paese resta il rammarico per un ballottaggio sfumato di pochi voti: la candidata Lorenzetto». E poi Mogliano: «Il grande lavoro fatto da Carola Arena e dalla sua amministrazione è stato più forte del vento contrario e ha trascinato il candidato leghista alla sfida corpo-a-corpo del ballottaggio».
I SUCCESSI
Le amministrative non hanno riservato solo note dolenti: «In questo quadro assumono quindi ancora più valore le vittorie delle liste civiche da noi supportate con i nostri candidati a Pieve di Soligo, Pieve del Grappa, Roncade, Asolo, Monastier e Zero Branco e, soprattutto, il grande successo di Paolo Galeano a Preganziol, merito di un sindaco di qualità e di un gruppo di assoluto spessore sul piano politico e umano». E poi l'inevitabile parallelo: «L'esito complessivo in provincia è stato senz'altro condizionato dalla forte affermazione della Lega come partito nazionale, allo stesso modo in cui nel 2014 siamo stati agevolati dall'eccezionale ondata di consensi del Pd di Renzi. Treviso si è confermata la provincia più leghista d'Italia: non possiamo però limitarci a questa chiave di lettura che suonerebbe troppo consolatoria e fatalista. Non cerchiamo quindi alibi o capri espiatori per questo risultato negativo».
L'INDICAZIONE
Roberto Grigoletto, ex vicesindaco di Treviso, sottolinea la necessità di imparare la lezione: « il Pd deve farsi perno di tutte le forze politiche, sociali, professionali, associative che a questa realtà non si rassegnano. Il Pd dovrebbe favorire la animazione culturale nelle città ma anche, anzi soprattutto, nei piccoli Comuni dove da domenica pare che un non-leghista se lo trovi lo paghi a peso d'oro. Dobbiamo lavorare con pazienza e tenacia, ma anche tanta umiltà, per farci capire dalle persone e per vedere insieme a loro com'è la situazione vera, non quella favoleggiata e ritratta a colpi di selfie da Salvini. Auspico che non ci si ritrovi a celebrare le liturgie del post voto in cui tutti hanno da dire qualcosa a proposito di diagnosi ma poi nulla o quasi circa la terapia. I cicli storici mutano e quelli politici sono ancora più rapidi. 5 anni fa, alle ultime europee Renzi otteneva il 40 per cento dei consensi; la Lega era ai minimi storici. Oggi Salvini è primo partito in Italia mentre Veneto e Treviso sembrano appartenere alla vecchia Bulgaria. Bisogna avere pazienza e determinazione».
P. Cal.
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