Il sindaco: «Andrò da don Ciotti»

Giovedì 7 Febbraio 2019
Il sindaco: «Andrò da don Ciotti»
ODERZO
«Il sindaco venga da noi, domenica». Il mondo del volontariato invita Maria Scardellato ad essere presente all'incontro con don Luigi Ciotti. Quello che è accaduto, cioè diniego del patrocinio e dell'uso del teatro Cristallo, gli organizzatori dell'evento lo interpretano come un incidente di percorso. Alberto Franceschini presidente di Volontarinsieme Centro Servizi di Volontariato di Treviso, che rappresenta il volontariato trevigiano (e quindi anche il coordinamento associazioni di Oderzo) ed è co-organizzatore dell'iniziativa, dichiara: «Con il sindaco abbiamo sempre avuto un buon rapporto, riuscendo insieme a rilanciare la presenza associativa nel territorio, creando un coordinamento e dando valore ai servizi che le associazioni svolgono. Crediamo che questo sia stato un incidente di percorso, che ci ha indubbiamente stupito e dispiaciuto, ma risolvibile con la sua presenza all'incontro di domenica, che auspichiamo vivamente. La nostra volontà è quella di continuare nel percorso collaborativo col Comune, che riconosce nel volontariato un sistema e un'insieme di azioni che contribuiscono al bene dell'intera comunità». E ieri sera il sindaco ha accettato l'invito. «Andrò volentieri da don Ciotti» ha scritto in un messaggio su Facebook.
LE POLEMICHE
Ma queste ore si sono moltiplicate le prese di posizioni e gli attacchi diretti alla prima cittadina. «Una vera e propria censura nei confronti del fondatore di Libera, l'associazione contro le mafie, che da tempo si batte per fare luce sui fenomeni di illegalità e infiltrazioni delle organizzazioni mafiose nell'economia e nella società de Paese - dice l'onorevole Nicola Pellicani del Pd - Quello del Nordest, come ha ricordato più volte don Ciotti, è un territorio in cui è sempre più radicata la presenza di mafie e organizzazioni criminali, che non si manifestano più con azioni intimidatorie, ma attraverso riciclaggio, spaccio di droga e la penetrazione nelle aziende più fragili. Un territorio su cui bisogna tenere alta l'attenzione».
LA RICHIESTA
«Quando le istituzioni, che dovrebbero rappresentare tutti, si fanno la lunga mano del pensiero unico, della politica fine a se stessa, significa che stiamo vivendo un periodo buio per la democrazia. Chiediamo al Comune di capire l'errore di questa scelta e tornare sui propri passi» dice Giacomo Vendrame, segretario Cgil Treviso. «Negare una sala comunale a don Ciotti, è vergognoso dice Andrea Zanoni, del Pd - Chi ha paura delle parole di un prete sempre a fianco degli ultimi, che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata l'impegno di una vita e per questo è costretto a viaggiare sotto scorta?».
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