IL RESPONSO
TREVISO Gli ospedali trevigiani sono Covid free. Non solo perché

Mercoledì 8 Luglio 2020
IL RESPONSO
TREVISO Gli ospedali trevigiani sono Covid free. Non solo perché non ci sono più ricoverati positivi al coronavirus, ma anche perché ora tutti gli operatori della sanità che erano stati contagiati tra medici, infermieri e oss sono guariti dall'infezione. Nel picco peggiore dell'epidemia si era arrivati a contare oltre 200 dipendenti dell'Usl della Marca colpiti dal Covid-19. Oltre alla geriatria di Treviso, c'erano stati contagi anche in ginecologia, medicina, psichiatria, terapia intensiva cardiologica e così via. Alcuni camici bianchi erano finiti in rianimazione. Per fortuna, però, tutti sono riusciti a rimettersi.
LA STORIA
Il calo dei contagi tra il personale è iniziato tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. A metà del mese scorso erano rimasti cinque dipendenti in isolamento domiciliare: un medico e quattro tra infermieri e operatori. Adesso la quota di dipendenti positivi è a zero. Gli ultimi a negativizzarsi sono stati quattro operatori dell'ospedale di Vittorio Veneto, che era stato utilizzato come Covid Hospital. Questi ultimi devono ancora rientrare in servizio. Sono in convalescenza. Il coronavirus è sparito. La conferma è arrivata dal doppio tampone di controllo. Ma il Covid-19 li ha parecchio provati. In questi casi si fa riferimento a forme di astenia. Cioè alla perdita di forza dell'intero organismo. Servirà un altro po' di tempo per recuperare al meglio. Poi anche gli ultimi quattro potranno tornare a lavorare in ospedale. Nel frattempo l'Usl della Marca ha rinforzato gli organici per gestire al meglio il piano ferie e per consentire a chi ha affrontato l'emergenza di tirare il fiato.
IL PIANO
Sono 170 le nuove assunzioni autorizzate, tra ospedali e ambulatori del territorio. Il punto è che resta complicato trovare specialisti. Oltre all'epidemia, il nodo della carenza di camici bianchi per il momento rimane irrisolto. Fino ad oggi sono state assunte uè stato assunto n centinaio di persone. Si è ancora alla ricerca per riuscire a riempire le caselle mancanti. Resta complicato trovare medici, soprattutto per specialità come anestesia e rianimazione, radiologia, cardiologia e pediatria. Nella Marca le difficoltà riguardano in particolare gli anestesisti, figure che nel picco dell'epidemia si sono rivelate fondamentali nella lotta contro il Covid-19 all'interno delle terapie intensive. Oggi ne mancano più di 20 nelle piante organiche degli ospedali. Da qui la decisione dell'Usl di coprire alcuni buchi ricorrendo agli incarichi in libera professione. (m.fav.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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