IL REPORTAGE
TREVISO Giardinetti di Sant'Andrea, via Roma, piazza Giustiniani

Giovedì 17 Ottobre 2019
IL REPORTAGE
TREVISO Giardinetti di Sant'Andrea, via Roma, piazza Giustiniani e stradine limitrofe: il quadrante a rischio è sempre il solito. Quando si parla di spaccio di droga sempre qui, alla fine, si arriva. Ed è inevitabile che sia così: dove c'è una stazione ferroviaria, un via vai continuo di gente, fermate dell'autobus frequentatissime soprattutto da giovani, il mercato degli spacciatori si espande. Accade in ogni città. Chi vive e lavora in questo quadrilatero sa che è così ma non perde la fiducia e guarda con interesse alla nuova multa in arrivo. «Può funzionare - ammette Danilo Merlo, dell'Armeria e volto storico dell'associazione Porta Altinia - magari il rischio di pagare una multa da 400 euro serve da deterrente, sicuramente qualcuno ci penserà su due volte prima di correre il pericolo. Del resto qualcosa bisogna pur fare, chi spaccia ma anche chi compra va perseguiti in qualche modo. Le forze dell'ordine fanno sempre tutto quello che possono, però la gente qui ha bisogno di sentirsi più protetta. Va bene quindi introdurre nuove multe, a qualcosa serviranno senza dubbio». Stesso ottimismo si respira al Celtic Pub, forse la prima linea sul fronte dello spaccio. Anche ieri mattina chi ci lavoro ha assistito ad almeno un paio di scambi sospetti: biglietti da dieci euro che passavano da una mano all'altro in cambio di piccole bustine. «Però qui in via Roma la situazione è decisamente migliorata - ammette Albertini - certe scene sono sempre più rare, il passaggio delle forze dell'ordine frequente. La multa a chi acquista per me è una buona mossa, un deterrente che può funzionare, qui come in tutto il resto del territorio comunale».
LO SCETTICISMO
Ma c'è anche chi non è così ottimista. Loris, titolare della tabaccheria, fa parte di questa schiera: «Devo essere sincero? Applicare una simile multa non servirà a niente. Nemmeno come deterrenza. Li vedo quelli che comprano: sono ragazzini, hanno pochi soldi in tasca e non sono spaventati nemmeno dalla segnalazione in Prefettura. Dubito molto che si facciano impressionare dal pericolo di dover pagare 400 euro se vengono beccati, soldi che poi pagherebbero le famiglie. Sono onesto: secondo me queste multe non cambieranno di molto la situazione. Piuttosto, che prendano gli spacciatori: le forze dell'ordine sanno benissimo chi sono, li conoscono uno a uno. Quella sì che sarebbe una soluzione». La prende con filosofia Riccardo Fecci, titolare di uno dei gazebo di bigiotteria. Di origini cilene, mamma spagnola e papà italiano, da 28 anni vive e lavora in Riviera: «La multa può anche andare bene - ammette - ma di certo non risolverà niente. La gente a momenti non paga le multe per divieto di sosta, figuriamoci dei ragazzini di fronte a 400 euro. Ma tutto quello che può servire come deterrenza è bene accetto. Magari però servirebbero di più delle leggi severe. Non posso dire niente sull'operato delle forze dell'ordine: qui passano sempre, di agenti e vigili se ne vedono, se hai bisogno arrivano subito. Nulla da ridire. Ma se prendono uno spacciatore poi sarebbe l'ideale fargli fare un po' di galera».
P. Cal.
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