IL QUADRO
TREVISO Sono 69 le classi messe in quarantena in soli dieci giorni.

Martedì 19 Gennaio 2021
IL QUADRO TREVISO Sono 69 le classi messe in quarantena in soli dieci giorni.
IL QUADRO
TREVISO Sono 69 le classi messe in quarantena in soli dieci giorni. Con il rientro a scuola dopo la fine delle vacanze di Natale è scattato il nuovo protocollo per le elementari e le medie che prevede l'immediato isolamento domiciliare di tutti gli alunni di una sezione a fronte di anche un solo caso di positività al coronavirus. E le quarantene sono subito esplose: oggi sono a casa 30 classi nel distretto di Treviso, 20 in quello di Pieve di Soligo e 19 in quello di Asolo. Vuol dire di fatto oltre mille ragazzi. Per l'Usl è un avvertimento rispetto a quanto potrebbe succedere anche con il ritorno in presenza di tutti gli studenti delle superiori. «Bisogna fare attenzione alle guerre per la riapertura delle scuole: nonostante si dica che devono riprendere, purtroppo il virus circola ancora sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria lo schema è spesso lo stesso: se c'è un positivo in casa, il contagio può svilupparsi in ambito familiare. E purtroppo proprio i giovani sono spesso positivi asintomatici, quindi fonte di contagio».
IL RICORSO
Parole che suonano come una risposta, seppur indiretta, al ricorso al Tar appena presentato da un gruppo di genitori che chiedono proprio la fine della didattica a distanza e la riapertura delle superiori. Oltre alle vie legali, altri genitori si sono invece rivolti al governatore Luca Zaia chiedendogli semplicemente di fare tutto il possibile per mettere la scuola al centro dell'attenzione. «Le chiediamo di intervenire sulle materie che rendono difficile la ripresa della scuola superiore in presenza, come i trasporti e il tracciamento sanitario, perché ritornare nelle aule non può significare orari diversificati e discontinui si legge nella lettera scritta da un gruppo di genitori del Duca degli Abruzzi di Treviso le chiediamo inoltre di vedere oltre l'emergenza, esprimendosi anche in materie di competenza ministeriale quali, ad esempio, il numero di studenti per classe, le modalità di arruolamento del personale, gli organici del personale. Non dimentichiamo quanto rivelano i riscontri Invalsi: la scuola superiore veneta è una scuola di eccellenza. La locomotiva del Nordest non può ripartire se non da qui».
I NUMERI
Per quanto riguarda elementari e medie, oggi sono esattamente 554 i bambini e i ragazzi con meno di 14 anni positivi al coronavirus: il 9,3% dei 5.911 trevigiani attualmente positivi. Non tutti sono stati a scuola nelle 48 ore precedenti l'emersione dei sintomi. Quindi non è stato necessario mettere ogni classe in quarantena. Ma il numero è comunque consistente. Il quadro generale dice che dall'inizio dell'epidemia a oggi, cioè dalla fine dello scorso febbraio, sono stati contagiati 5.493 bambini e ragazzi under 14: 977 non avevano ancora compiuto un anno; 1.084 tra i due e i sei anni (in età da nido e asilo); 3.432 tra i 4 e i 14 anni (dalle elementari alla terza media).
GLI ISOLAMENTI
Sul fronte delle quarantene preventive alle elementari e alle medie, però, la Cisl Scuola di Treviso e Belluno mette anche in evidenza un paradosso. «Il nuovo protocollo rischia di far rimanere diverse classi senza insegnanti avverte Lorella Benvegnù questi ultimi devono essere subito sottoposti a tampone quando viene riscontrata una positività all'interno di una sezione. Altrimenti si va a creare una discontinuità destinata ad aggravare un periodo già complesso». Il riferimento è al fatto che il ritorno in presenza degli alunni è consentito dopo il tampone eseguito a dieci giorni di distanza. E il discorso è simile per gli insegnanti che hanno passato almeno quattro ore nella classe sottoposta a isolamento. «Ma i docenti impegnati in diverse classi non possono essere semplicemente messi ogni volta in quarantena spiega Benvegnù così c'è il rischio che passino settimane in isolamento, rimanendo solo in attesa del tampone». (m.fav)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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