IL QUADRO
MOGLIANO «Gli alberghi di Marca? Occupati da 5 a 10 camere durante

Mercoledì 1 Luglio 2020
IL QUADRO
MOGLIANO «Gli alberghi di Marca? Occupati da 5 a 10 camere durante la settimana. Ma nei weekend si scende a zero». I numeri del dissesto sono tutti qui. E a fotografarli è Giovanni Cher, referente regionale di Assoalbergatori. «Villa Fiorita al momento non riapre se non per eventi a spot. Impossibile reggere il peso economico di una gestione quotidiana» ribadisce. Di fronte a dati così preoccupanti infatti c'è chi fa aperture per meeting o eventi. Chi attende migliori chiari di luna. E chi chiude definitivamente. La situazione più vistosa è quella di Mogliano con 3 alberghi chiusi, le grandi ville che cercano di stare a galla con ristorante e qualche evento e i b&b che resistono solo se piccoli e a conduzione familiare.
IL CASO
Il caso emblematico è quello dell'hotel Duca D'Aosta: l'albergo storico del centro ha consegnato i libri in tribunale il 1. marzo, dopo la debacle dell'ultima gestione. Prima l'acqua alta, poi il Covid hanno dato il colpo di grazia a un albergo bisognoso di ampie ristrutturazioni e in cerca di una nuova gestione. Qualche rumor parlava di una possibile acquisizione di investitori cinesi, poi sfumata con la pandemia. Non è il solo: Villa Foscarini, uno degli hotel più rinomati della città, ha chiuso i battenti il 18 maggio. O meglio, non ha più riaperto dopo il coronavirus. La proprietà, che gestisce anche villa Stucky, ha scelto una transazione per non soccombere al peso di un settore in crisi decidendo di concentrare le energie su una sola struttura. Al momento la villa è chiusa e in attesa di ristrutturazione per un piano di rilancio che dovrebbe vedere la luce negli anni prossimi. Ma anche qui l'iter è quantomai incerto. Di sicuro si sa che la città al momento perde un altro albergo. Poco distante, a Preganziol, anche l'hotel Villa Vicini è in vendita. Mentre l'Hotel Meridiana, sempre sul Terraglio, ha deciso di non riaprire dopo il Covid e di investire solo sul lounge bar con aperitivi e dinner. Per tutti l'adagio è simile: costi proibitivi e clienti che non si vedono. «Restare in piedi è impossibile» conferma Giancarlo Zanon, titolare di Villa Stucky, l'unico albergo aperto continuativamente nel cuore di Mogliano - Oggi avere un hotel è un impegno gravosissimo e non redditizio. Fosse per me farei subito appartamenti».
LO SFOGO
Il suo è il racconto di un Comune che ha perso la sua voce più attiva: la tassa di soggiorno del turismo che gravitava intorno a Venezia. «Cancellati viaggi, tour, matrimoni. Il turismo di Venezia è fermo, e la concorrenza dei b&b è fortissima. Chi non ha alle spalle finanziatori importanti è destinato a soccombere». Il problema degli alberghi storici è anzitutto la manutenzione. «Ci troviamo con strutture ormai datate. Una ristrutturazione costa moltissimo e non c'è più la sicurezza degli ospiti. Capisco perfettamente i colleghi di Ca' del Galletto. Resistere è impossibile, soprattutto dopo il Covid». Sulla crisi del settore in Mogliano interviene anche il vicesindaco Giorgio Copparoni. «È un momento drammatico. So che tutti i gestori fanno fatica e che le strutture funzionano a scartamento ridotto. Il paradosso è che questo avviene in un Comune come Mogliano, dove facevamo migliaia di presenze. Noi più che altro siamo stati colpiti: non solo dal Covid, ma prima dall'acqua alta e da un certo terrorismo fatto su Venezia. Vedere le strutture del nostro comprensorio chiudere fa male al cuore. Soprattutto in casi come il Duca d'Aosta».
El.Fi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci