IL PROGETTO
TREVISO Cinque milioni di euro per abbattere e rifare un intero quartiere

Sabato 14 Dicembre 2019
IL PROGETTO
TREVISO Cinque milioni di euro per abbattere e rifare un intero quartiere di alloggi Ater. Il progetto tante volte annunciato per rigenerare il quadrante compreso tra via Feltrina e via Castagnole a Monigo, finalmente decolla. La Regione, su proposta dell'assessore all'Edilizia residenziale Manuela Lanzarin, lo ha inserito tra i tre da finanziare con i fondi messi a disposizione dai ministeri delle Infrastrutture e del Tesoro, 250 milioni per tutta l'Itala di cui 16 destinati al Veneto, e gestiti dal Cipe. Treviso è stata selezionata assieme a Padova e Vicenza. La Regione ha voluto premiare quei progetti che avevano come obiettivo il recupero di interi quartieri, possibilità colta al volo dall'Ater trevigiano e da Ca' Sugana.
L'OBIETTIVO
Tra via Feltrina e via Castagnole c'è un complesso residenziale formato da 12 palazzine (nove di proprietà Ater e tre del Comune) per un totale di 96 appartamenti costruiti negli anni Cinquanta. Immobili che hanno bisogno di un intervento radicale. E quello proposto dall'Ater lo è di sicuro: il progetto prevede infatti di abbattere le nove palazzine di proprietà dell'azienda per poi ricostruire un nuovo quartiere con alloggi più moderni, i 96 da ristrutturare più altri 24 nuovi di zecca, un'area commerciale e vari servizi.
RISORSE
«Ci fa piacere che il nostro progetto sia stato accettato - ammette Luca Barattin, presidente dell'Ater - ai cinque milioni ne aggiungeremo un altro per un totale di sei. Tra via Feltrina e via Castagnole ci sono 12 palazzine, nove nostre e tre del Comune. Ci siamo confrontati anche col sindaco, illustrandogli la nostra proposta. Si tratta di alloggi molto vecchi e bisognosi di interventi radicali. Rimetterli a posto costerebbe di più che rifare tutto. Per questo l'intenzione è di demolire e ricostruire, ma senza utilizzare altro territorio oltre quello già occupato dagli immobili». L'idea è di creare un nuovo quartiere Ater, ma con una qualità diversa: «Vogliamo fare qualcosa di dignitoso, anche tenendo presente che stiamo parlando di uno degli ingressi dalla città per chi arriva da nord. Studieremo assieme al Comune la soluzione migliore».
I PROBLEMI
Pianificare l'intervento non sarà comunque semplice. Le famiglie che attualmente risiedono negli appartamenti destinati ad essere abbattuti, verranno trasferite in altri alloggi Ater. Poi resta la questione degli appartamenti, non molti per la verità, acquistati da chi ci abita: «Gli alloggi acquistati sono praticamente tutti concentrati nelle tre palazzine del Comune, che potrebbero anche non essere coinvolte in questa operazione - conclude Barattin - andremo a fare delle valutazioni su ogni singolo caso per capire la migliore soluzione da adottare».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci