IL PROGETTO
CASTELFRANCO Un'area di tremila metri quadrati per quattro bunker

Martedì 15 Ottobre 2019
IL PROGETTO
CASTELFRANCO Un'area di tremila metri quadrati per quattro bunker di radioterapia dotati di tecnologie all'avanguardia e 64 posti auto privati: progetto faraonico per uno dei tasselli più attesi dalla città dell'Istituto oncologico veneto. Nella giornata di ieri è stata siglato l'accordo tra i direttori generali di Usl, Francesco Benazzi, e dello Iov, Giorgio Roberti alla presenza del presidente della provincia e sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon, del presidente della Regione Luca Zaia e dell'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin che sancisce la cessione del diritto di superficie da parte dell'azienda sanitaria a favore dell'istituto.
LA CESSIONE
«Un giorno importante per la sanità locale e veneta», hanno affermato Benazzi e Marcon. Sono oltre tremila metri quadrati accanto al monoblocco del nosocomio quelli nei quali sorgeranno nei prossimi mesi i quattro bunker di radioterapia dello Iov che faranno di Castelfranco un polo di eccellenza per la cura di patologie oncologiche frutto di un finanziamento approvato dalla commissione regionale per gli investimenti in tecnologie ed edilizia (Crite) di sette milioni e trecentomila euro. «Dobbiamo essere orgogliosi di questo ospedale importante ora ma ancor più se si guarda al futuro con l'apertura dei caselli della Superstrada Pedemontana Veneta ha affermato Zaia A Castelfranco la presenza dello Iov si sta concretizzando come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico con valenza nazionale e anche internazionale. Noi viviamo ancora un po' di leggende metropolitane e, quando si parla di sanità ci troviamo ad affrontarne ogni giorno. Qui i cittadini avranno un centro di eccellenza e che non mi si venga a dire che per dei trattamenti specifici le persone vanno nel nosocomio generalista vicino a casa, si cerca sempre di più la specializzazione e gli ospedali performanti». I quattro bunker di radioterapia si svilupperanno ciascuno su almeno 70 metri quadrati di spazio che ospiterà apparecchiature ed acceleratori di ultima tecnologia. Nel dettaglio, attualmente al vaglio del Crite c'è l'acquisto di un lineare Linac per la terapia radiante per un costo di due milioni e 500 mila euro, un SimulTac per trattamenti ancor più mirati per un costo di 500mila euro e, per nove milioni di euro, un acceleratore Linac-Rmn capace di garantire una maggiore accuratezza e precisione nella definizione del target neoplastico e degli organi critici in particolare nei tessuti molli.
LA SINERGIA
«La volontà data da una sinergia tra Usl e Iov e grazie al contributo lungimirante della Regione, è stata quella di potenziare la scelta di Castelfranco non solo per radioterapia ma per tutte le undici unità operative dello Iov ha sottolineato Roberti, direttore dello Iov - La radioterapia viene sempre più richiesta dai protocolli chirurgici, ma si evolve al punto che le nuove tecnologie ci permetteranno di modificare le terapie personalizzandole e riadattandole in tempo reale ai bisogni dei pazienti che mutano nel corso della somministrazione delle cure». Sotto lo Iov ora si trovano gli ambulatori per i tumori ereditari, chirurgia oncologica dell'esofago e delle vie digestive, endocrinochirurgia, anestesia e rianimazione, anatomia patologica, medicina nucleare, urologia e gastroenterologia ad indirizzo oncologico, oncologia, oncoematologia, chirurgia senologica e il gruppo operatorio. Verranno avviate inoltre le attività di radioterapia grazie ai quattro bunker, chirurgia toracica e ginecologica oncologica, riabilitazione oncologica e l'hospice. Passeranno dall'Usl 2 sotto lo Iov radiologia e chirurgia Maxillofacciale mentre da Padova arriverà all'istituto di Castelfranco Chirurgia oncologica dei tessuti molli, del peritoneo e dei melanomi. (l.rus)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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