IL PIANO
MOGLIANO Un progetto per rilanciare le strutture alberghiere a Mogliano.

Sabato 4 Luglio 2020
IL PIANO
MOGLIANO Un progetto per rilanciare le strutture alberghiere a Mogliano. Puntando sul turismo italiano. In questo modo la giunta Bortolato vuole dare il suo apporto anche alla ripartenza degli hotel del territorio. «Oggi gli introiti delle tasse di soggiorno non ci consentono margini di movimento. Ma per la stagione invernale vogliamo attraverso la promozione e una rete coordinata di eventi cercare di essere vicini ai professionisti che hanno dovuto fermarsi a causa del Covid». Così Giorgio Copparoni, assessore alle attività produttive commenta la notizia delle chiusure che hanno interessato, a macchia di leopardo, molte strutture della Marca trevigiana e della città di Mogliano. In primis Villa Foscarini, uno degli hotel più rinomati della città ha chiuso i battenti il 18 maggio. O meglio, non ha più riaperto dopo il coronavirus. Lungo il Terraglio stop all'hotel Meridiana (ma aperto il lounge bar) mentre al Bolognese giù il sipario sul ristorante.
STANZE VUOTE
La proprietà, che gestisce anche villa Stucky, ha scelto una transazione per non soccombere al peso di un settore in crisi decidendo di concentrare le energie su una sola struttura. Al momento la villa è chiusa e in attesa di ristrutturazione per un piano di rilancio. Da bacino d'utenza del turismo su Venezia, con i numeri maggiori quanto a tasse di soggiorno, Mogliano si trova con alberghi vuoti, anche a causa delle trasferte bloccate nel settore del business. C'è anche qualche dato in controtendenza: Relais Totì, affacciato alla stazione dei treni non ha avvertito la contrazione. «Ad oggi abbiamo, su un totale di 7 stanze, 18 occupanti-conferma il titolare Riccardo Giusto- è cambiata la clientela: lo scorso anno il 90% degli ospiti proveniva dall'estero. Ora invece abbiamo un 60% di italiani, un 20% di turismo che gravita su Venezia e, cosa nuova, un 20% di persone che soggiornano qui perchè i propri famigliari sono ricoverati all'Angelo o al Ca' Foncello per questioni sanitarie». Non ci sono prenotazioni al Relais per l'estate ma il dato non preoccupa la proprietà.
LO SPORTELLO
Mogliano ha anche pianificato l'apertura dell'infopoint e si appresta a ripensare la comunicazione per il futuro sulla città, in modo che diventi una meta di appeal anche e soprattutto per il turismo italiano o per la fascia turistica di prossimità che va dalla Toscana alla Carinzia. Le grandi Ville, il Terraglio, gli itinerari di Berto e Toti dal Monte e la campagna: ma anche una città viva e vitale. Purtroppo il trend di Mogliano è in linea con quello di Treviso dove ha chiuso Ca' del Galletto, storico hotel cittadino gestito dal 1976 dalla famiglia Zanella. Tuttavia timidi segnali di ripresa si iniziano a percepire. «Nei giorni scorsi sono andato a celebrare un matrimonio a Villa Braida e uno a Villa Condulmer- sottolinea Copparoni- ho potuto constatare con soddisfazione che qualcosa si muove anche in questo settore. Ad esempio a Villa Condulmer molte feste di nozze sono state spostate a settembre e quindi si terranno. Un buon segnale. E' importante che si diffonda un clima di fiducia. Mogliano è equidistante tra Venezia e dalla Marca, stiamo implementando i percorsi ciclopedonali, in autunno potremo mettere sul campo anche la mostra su Piranesi. Ritengo di poter affermare che per il tardo autunno e il Natale- sempre che l'emergenza Covid rimanga sotto controllo- potremo varare un ampio programma di ripartenza per la città e l'indotto turistico». (ef)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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