Il paese dà l'addio a Dino «Tragedia senza perché»

Domenica 30 Luglio 2017
Il paese dà l'addio a Dino «Tragedia senza perché»
«Non ci sono risposte al perché possa capitare una cosa simile: per questo la vostra presenza è testimonianza di partecipazione al dolore e di vicinanza a una famiglia provata dal lutto per la perdita di Dino». Le parole di don Primo Tegolotti, parroco di Carpesica e Formeniga, hanno echeggiato in chiesa, durante l'omelia, facendo commuovere tutti i presenti. Un'autentica folla come poche volte si è visto prima a Formeniga, praticamente il paese intero, i colleghi di lavoro, gli amici, ma anche semplici conoscenti provenienti anche da altri paesi, non ha voluto mancare all'ultimo saluto a Dino Corocher, morto mercoledì mattina a 49 anni per un tragico incidente sul lavoro alla Garbellotto Botti di Conegliano.
Troppo piccola la chiesa parrocchiale di Formeniga per contenere tutti i fedeli, circa 600, che si sono stretti attorno ai familiari dell'operaio. Altrettante persone, ha voluto ricordare il parroco, erano accorse la sera prima per il rosario a suffragio. C'erano gli amici, i colleghi della Garbellotto, i familiari e anche il sindaco di Conegliano Floriano Zambon. Hanno cercato di dimostrare il loro affetto alla moglie e al figlio di Dino, Morena e Christian, rimasti per tutta la funzione impietriti dal dolore.
La tragica scomparsa di Corocher, quasi dettata dal fato, con la lunga scheggia partita dalla refilatrice che ha raggiunto il collo del tecnico del legno, capo-piazzale alla Garbellotto, uccidendolo, ha lasciato tutti sbigottiti. Lui che era un vero maestro dell'intaglio, è stato tradito da un pezzo di legno, senza lasciargli scampo.
«Ci stiamo domandando tutti il perché di questa tragedia, ma è impossibile dare una risposta. Le uniche risposte possibili ha detto don Primo Tegolotti in questi momenti sono il silenzio e la preghiera. Dino ha vissuto poco, troppo poco, ma ha dimostrato con la sua generosità, onestà e impegno, in famiglia, come sul lavoro e nella comunità di Formeniga dove era impegnato assiduamente, di aver lasciato molto a tutti. Anche questo è il segno della presenza di così tante persone». Al termine della cerimonia funebre un lungo corteo ha accompagnato la bara al vicino cimitero per l'ultimo saluto.

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