IL NUOVO INIZIO
TREVISO Calci di punizione con il divano a fare da barriera,

Giovedì 28 Gennaio 2021
IL NUOVO INIZIO TREVISO Calci di punizione con il divano a fare da barriera,
IL NUOVO INIZIO
TREVISO Calci di punizione con il divano a fare da barriera, soprammobili che diventano improbabili canestri, camere da letto trasformate in rettangoli di gioco roboanti di pubblico o palazzetti infuocati di tifo. Ma adesso basta. Dalla prossima settimana ragazzine e ragazzine con l'argento vivo in corpo possono tornare a sfogarsi e, cosa più importante, a socializzare con i propri coetanei compagni di squadra. E i genitori tirano un sospiro di sollievo. Riprendono infatti gli allenamenti per i più giovani, fatti con la dovute cautele, negli sport che si praticano al chiuso e, nella stragrande maggioranza, anche per chi lo fa all'aperto. Il basket, recepito il nuovo disciplinare della Federazione, rimette infatti in campo chi pratica la disciplina agonistica. Dal 2009 in giù, per intendersi. «Una buona notizia - è il commento di Enrico Castorina, presidente di Verde Sport - noi in palestra e sui campi di rugby mettiamo centinaia di ragazzini, è un segnale che forse siamo fuori dal peggio. Ed è soprattutto una cosa molto positiva per i giovani, che hanno sofferto molto in questo lungo periodo di stop forzato. È un modo per dire che, gradatamente, si può tornare ad una normalità fatta anche dello stare insieme che, per dircela tutta, è la cosa che è più mancata».
PRIMI PASSI
Nella pallacanestro la ripresa delle attività segno un tappa verso la quasi completa normalità che, si auspicano in molti, potrebbe scattare già a marzo, con la ripresa dei campionati. Ma ci sono delle regole ferree per la ripartenza: tampone per tutti 72 ore dal primo allenamento, poi autocertificazione e distanziamento, sempre. «La questione - chiosa però Paolo Pressacco, responsabile del settore giovanile maschile della Benetton Basket - è un po' più complicata. Perché un conto è l'attività di allenamento, un'altra sono le partite. Prima si facevano gare in mezzo alla settimana, molte società avevano i pulmini per accompagnare i ragazzi, adesso invece chi si fida a mettere sei o sette persone dentro ad un mezzo? E poi c'è una lievitazione dei costi notevole, per garantire i presidi anti-Covid». Altro nervo scoperto il mini basket. «I più piccoli - incalza Pressacco - ancora non possono tornare in palestra. Ma ci auguriamo che le condizioni sanitarie ce lo permettano quanto prima». Sui campionati c'è chi si dichiara contrario. «L'Hesperia basket - dice Mauro Torre, che del sodalizio trevigiano è dirigente e allenatore - al momento non sarebbe favorevole alla loro ripresa, almeno fino a quando non vi sarà un sensibile miglioramento della situazione sanitaria. Noi per ora precediamo solo con allenamenti individuali, al massimo tre persone su ogni metà campo».
I NODI
Ma altri dirigenti di squadre ci vanno giù pesante, sostenendo che riprendere adesso è una follia e che la ragioni sono soprattutto economiche, con il contributo di iscrizione che rimpingua casse esangui, e la necessità di mantenere la priorità nell'assegnazione delle palestre da parte dei Comuni. «I nostri impianti sono chiusi - commenta Santino Silvestri, presidente dell'Altivolene Maser Calcio - un giovane si non si allena se non per conto proprio. I rischi sono ancora elevati e non utilizzando gli spogliatoi con questo freddo e una sudata, nel rientrare a casa i ragazzi rischiano per la propria salute». Ma altri, restando al calcio, non hanno mai smesso di allenare i più piccoli. «Sempre nel rispetto del distanziamento e delle norme precauzionali - spiega Adriano Mendicino, dirigente della Condor Calcio Treviso - Il ritorno dei campionati? Per me sarebbe una scelta sbagliata. Un conto è offrire ai bambini e ai ragazzi una occasione per fare del semplice gioco, altra cosa è prepararli atleticamente a disputare una partita».
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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