IL NODO
TREVISO Personale sanitario No-Vax: si prende tempo prima di procedere

Martedì 27 Luglio 2021
IL NODO
TREVISO Personale sanitario No-Vax: si prende tempo prima di procedere con le diffide e la conseguente sospensione dal lavoro, con relativo taglio dello stipendio. Ma dagli Ordini delle professioni sanitarie, a partire da medici e infermieri, così come dai sindacati dei medici di famiglia, arriva un ultimatum: «Chi non ha rispettato l'obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus deve essere sospeso».
I NUMERI
Sono 186 gli operatori della sanità finiti nel primo elenco dei No-Vax stilato dalla commissione ad hoc istituita dall'Usl della Marca. Dopo l'introduzione del Green pass, una quindicina avrebbe prenotato l'iniezione. Il problema, però, rimane. E ieri l'Usl ha iniziato a preparare il terreno nel comitato aziendale con i medici di famiglia verificando eventuali ripercussioni delle sospensioni negli ambulatori e nelle case di riposo, in attesa della conferenza Stato-Regioni prevista per domani. «Attendiamo che ci sia una linea comune spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl abbiamo già ipotizzato di richiamare in servizio personale andato in pensione da poco. Ma bisogna ancora valutare se queste misure saranno realmente necessarie». Sul tavolo ci sono appunto le ipotesi di portare il numero di assistiti per dottore di base da 1.500 a 1.800 e di richiamare in servizio anche medici over 65 oggi in pensione. La riorganizzazione potrebbe valere pure per gli ospedali. Fino ad ora, comunque, l'Usl ha specificato che i primi 186 finiti sotto la lente sono distribuiti in vari servizi e non si rischierebbe il blocco delle prestazioni. Dovesse presentarsi un problema del genere in futuro, si valuterà se tenere in servizio il personale No-Vax sottoponendolo a tampone ogni 48 ore.
MURO
Gli Ordini e sindacati, però, non ne vogliono sapere. «Ribadiamo il pieno appoggio in merito all'obbligo vaccinale per tutti i sanitari, esprimendo preoccupazione e dissenso in merito al congelamento delle sospensioni per motivi organizzativi si legge in una nota condivisa la normativa avrebbe dovuto portare ai primi provvedimenti già dalla metà di maggio. E il tempo intercorso doveva essere dedicato a programmare la riorganizzazione del sistema, visto anche il periodo estivo». Gli stessi Ordini attendono che l'Usl comunichi loro i nominativi degli iscritti No-Vax. «I cittadini sottolineano hanno il diritto di sapere se nelle strutture cui si rivolgono per esser curati possono invece correre il rischio di esser contagiati e di ammalarsi». Pur con toni diversi, i sindacati dei medici di famiglia Fimmg e Snami di Treviso sono sulla stessa linea. «I No-Vax vanno sospesi. Abbiamo già studiato un meccanismo per sopperire a eventuali assenze negli ambulatori dice Brunello Gorini (Fimmg) molti operatori della sanità, però, stanno attendendo dopo essere stati contagiati dal Covid. Non è una cosa fuori dal mondo. Le singole posizioni vanno valutare in modo specifico». «Le legge c'è e deve essere applicata», aggiunge Bruno Di Daniel (Snami). Sulla scrivania di Benazzi ci sono già le diffide pronte per essere spedite. Sostanzialmente si attende un via libera. Con un occhio in particolare sulle case di riposo, che sono già a corto di personale e che con le sospensioni potrebbero ritrovarsi sguarnite.
GLI INFERMIERI
Ad oggi mancano già 200 infermieri. Proprio ieri la conferenza dei sindaci dell'Usl e i presidenti e i direttori della Rsa hanno incontrato il prefetto Maria Rosaria Laganà chiedendo di poter far fronte alla carenza di infermieri e oss assumendo per altri due anni e mezzo, fino alla fine del 2023, personale sanitario anche dal di fuori dell'Unione Europea, con relativo permesso di soggiorno per lavoro. I numeri sono impietosi. In quest'anno accademico sono stati messi a disposizione 16.013 posti nei corsi di laurea di infermieristica a fronte di una carenza di 63mila infermieri. «Abbiamo chiesto al prefetto di sostenere la richiesta di proroga dei termini per le assunzioni in deroga di personale sanitario non appartenente all'Ue tirano le fila i centri servizi e la conferenza dei sindaci altrettanto importante è l'avvio di un confronto con Prefettura, Ispettorato del lavoro e Questura per individuare la procedura che garantisca il rapido rilascio del nulla osta propedeutico al rilascio del permesso di soggiorno». Infine, c'è la questione della manifestazioni contro il Green pass, non autorizzate. La Digos sta visionando i filmati per poi procedere con eventuali sanzioni. Mentre l'Usl guarda all'aspetto sanitario: «Adesso vi attendiamo per fare i tamponi» chiude Benazzi rivolgendosi direttamente a chi ha partecipato alle iniziative.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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