IL NODO
TREVISO «Non rubatevi gli autobus tra voi». È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Mom dopo il sopralluogo di ieri mattina nel polo delle scuole superiori di viale Europa. Oggi, complice l'orario provvisorio, succede proprio così. In meno di un'ora, dalle 11.50 in poi, ci sono 3mila ragazzi che escono a scaglioni dal turistico Mazzotti, dall'istituto per geometri Palladio e dal liceo scientifico Da Vinci. I primi a uscire sono quelli del Mazzotti. Ed è qui che nasce l'inghippo. La maggior parte sale sui bus appena fuori dalla scuola. Dopo poco, però, molti preferiscono evitare i mezzi quasi pieni e percorrono i 200 metri di via Tronconi che li sperano dai bus destinati al Palladio e al Da Vinci, ancora vuoti perché queste scuole finiscono pochi minuti dopo. Il risultato è paradossale: mentre le ultime navette del Mazzotti se ne vanno semivuote, i ragazzi delle altre scuole si ritrovano con i mezzi già affollati prima ancora del suono dell'ultima campanella.
IL MONITO
«Il polo di viale Europa è servito da 20 bus che ruotano: 16 da dodici metri e 4 doppi. Sono sufficienti. Ma devono essere usati bene avverte il presidente di Mom, Giacomo Colladon cercheremo di indirizzare gli studenti impiegando del personale di terra, oltre agli autisti. Auspichiamo che le scuole ci diano una mano. Allo stesso tempo, stiamo incontrando i comitati dei genitori per tenere la situazione sotto controllo». Ieri tra il personale di terra c'era anche Zeno Zanoni, responsabile del settore Movimento di Mom. «Non tutti i ragazzi del Mazzotti salgono sulle loro navette, ma si spostano su quelle dedicate agli altri istituti, e anche sui mezzi della linea 9 dice così quando escono gli studenti delle altre scuole non trovano abbastanza posti. In realtà i mezzi a disposizione sono assolutamente sufficienti. Alcuni del Mazzotti sono andati via semivuoti. Nonostante questo, i ragazzi si sono incamminati in altre direzioni». Alcuni prendono il bus solo fino alle Stiore, dove poi aspettano le corriere per Castelfranco, Padova e Montebelluna. Per rincasare riproducono da soli lo snodo della Madonnina, che di mattina consente loro di raggiungere viale Europa senza passare per il centro. Perché l'hub non viene ufficialmente attivato anche di pomeriggio? «Il traffico tra le 7.50 e le 8.10 permette i movimenti nell'hub della Madonnina specifica Colladon non si può fare lo stesso per oltre un'ora tra mezzogiorno e l'una». Solo su Treviso, Mom conta oltre 12mila abbonati (5mila al servizio urbano) e ha attivato 90 corse dedicate agli studenti.
LA DISPOSIZIONE
Anche le scuole ora proveranno a fare la propria parte. A cominciare proprio dal Mazzotti. «Suggeriremo ai nostri ragazzi di salire sulle navette a disposizione fuori dalla scuola, senza raggiungere le altre conferma la preside Anna Durigon tra una settimana, comunque, dovrebbe andare in vigore l'orario definitivo. Andremo a regime con le uscite alle 12.50 e alle 13.40. A quel punto non dovrebbero più esserci difficoltà. Certo, stupisce che ogni volta che inizia l'anno scolastico si ripresentino sempre gli stessi problemi».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO «Non rubatevi gli autobus tra voi». È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Mom dopo il sopralluogo di ieri mattina nel polo delle scuole superiori di viale Europa. Oggi, complice l'orario provvisorio, succede proprio così. In meno di un'ora, dalle 11.50 in poi, ci sono 3mila ragazzi che escono a scaglioni dal turistico Mazzotti, dall'istituto per geometri Palladio e dal liceo scientifico Da Vinci. I primi a uscire sono quelli del Mazzotti. Ed è qui che nasce l'inghippo. La maggior parte sale sui bus appena fuori dalla scuola. Dopo poco, però, molti preferiscono evitare i mezzi quasi pieni e percorrono i 200 metri di via Tronconi che li sperano dai bus destinati al Palladio e al Da Vinci, ancora vuoti perché queste scuole finiscono pochi minuti dopo. Il risultato è paradossale: mentre le ultime navette del Mazzotti se ne vanno semivuote, i ragazzi delle altre scuole si ritrovano con i mezzi già affollati prima ancora del suono dell'ultima campanella.
IL MONITO
«Il polo di viale Europa è servito da 20 bus che ruotano: 16 da dodici metri e 4 doppi. Sono sufficienti. Ma devono essere usati bene avverte il presidente di Mom, Giacomo Colladon cercheremo di indirizzare gli studenti impiegando del personale di terra, oltre agli autisti. Auspichiamo che le scuole ci diano una mano. Allo stesso tempo, stiamo incontrando i comitati dei genitori per tenere la situazione sotto controllo». Ieri tra il personale di terra c'era anche Zeno Zanoni, responsabile del settore Movimento di Mom. «Non tutti i ragazzi del Mazzotti salgono sulle loro navette, ma si spostano su quelle dedicate agli altri istituti, e anche sui mezzi della linea 9 dice così quando escono gli studenti delle altre scuole non trovano abbastanza posti. In realtà i mezzi a disposizione sono assolutamente sufficienti. Alcuni del Mazzotti sono andati via semivuoti. Nonostante questo, i ragazzi si sono incamminati in altre direzioni». Alcuni prendono il bus solo fino alle Stiore, dove poi aspettano le corriere per Castelfranco, Padova e Montebelluna. Per rincasare riproducono da soli lo snodo della Madonnina, che di mattina consente loro di raggiungere viale Europa senza passare per il centro. Perché l'hub non viene ufficialmente attivato anche di pomeriggio? «Il traffico tra le 7.50 e le 8.10 permette i movimenti nell'hub della Madonnina specifica Colladon non si può fare lo stesso per oltre un'ora tra mezzogiorno e l'una». Solo su Treviso, Mom conta oltre 12mila abbonati (5mila al servizio urbano) e ha attivato 90 corse dedicate agli studenti.
LA DISPOSIZIONE
Anche le scuole ora proveranno a fare la propria parte. A cominciare proprio dal Mazzotti. «Suggeriremo ai nostri ragazzi di salire sulle navette a disposizione fuori dalla scuola, senza raggiungere le altre conferma la preside Anna Durigon tra una settimana, comunque, dovrebbe andare in vigore l'orario definitivo. Andremo a regime con le uscite alle 12.50 e alle 13.40. A quel punto non dovrebbero più esserci difficoltà. Certo, stupisce che ogni volta che inizia l'anno scolastico si ripresentino sempre gli stessi problemi».
Mauro Favaro
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