IL NODO
TREVISO «Incertezza e preoccupazione». Massimiliano Paglini,

Domenica 7 Febbraio 2021
IL NODO TREVISO «Incertezza e preoccupazione». Massimiliano Paglini,
IL NODO
TREVISO «Incertezza e preoccupazione». Massimiliano Paglini, segretario della Cisl di Treviso-Belluno, non fa nulla per nascondere lo stato d'animo dei 500 addetti che gravitano attorno all'aeroporto di Treviso. L'ennesimo stop, questa volta dovuto alla crisi di governo, non fa altro che alimentare tensione e cattivi pensieri. Paglini poi però pone con forza una questione: «La vicenda dell'aeroporto dimostra che tra il territorio e il centro manca un vero collegamento. Le amministrazioni locali si sono spese in ogni modo per far capire a Roma quanto sia fondamentale e strategico il Canova per questa area. Eppure il Masterplan e il piano di sviluppo sono rimasti per settimane sulla scrivania del ministro in attesa della firma. E quando ormai sembrava dovesse arrivare da un momento all'altro, è giunta invece la crisi di governo. Evidentemente a livello centrale non hanno colto tutta questa importanza». E qui il segretario della Cisl allarga le braccia: «Bisogna fare rete. La Cisl non ha il compito di giudicare. Però nel Nordest ci sono tante figure politiche di rilievo. E nonostante questo è evidente la difficoltà nel realizzar alcuni progetti».
LA RETE
Proprio spinto dalle difficoltà legate alla riqualificazione dell'aeroporto, Paglini ha parlato sia col sindaco Mario Conte che col presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: «A entrambi ho espresso questa necessità di fare rete per valorizzare e portare avanti le necessità del territorio. È vero che stiamo parlando in massima parte di scelte da prendere a livello di governo centrale, ma se a Roma non riescono a capire da soli l'importanza che ha questo Masterplan per noi, allora vuol dire che qualcosa ci sta sfuggendo». Il segretario della Csi allarga poi l'orizzonte: «L'aeroporto dovrebbe anche essere l'occasione per pensare tutti assieme allo sviluppo del nostro territorio. Al sindaco e a Pozza ho proposto di aprire un tavolo di confronto anche in vista delle risorse in arrivo col Recovery Plan. Questo è il momento giusto per fare squadra tra amministrazioni comunali, enti sociali e categorie e immaginare la Treviso del futuro, da qui a trent'anni».
LA PROPOSTA
L'appello della Cisl per accelerare sul tema della sviluppo e della riqualificazione del Canova segue quello lanciato proprio da Pozza venerdì. Senza troppi giri di parole aveva detto che il Canova deve essere tra le priorità del prossimo governo: «Il governo uscente aveva inserito tra le grandi opere per il Veneto solo il tratto di alta velocità fino a Verona. Il nuovo esecutivo dovrà senza dubbio riprendere in mano quel capitolo: se ascolterà le indicazioni della Regione e del mondo economico, dovrà mettere tra le varie priorità anche il piano per lo scalo di Treviso, insieme, ad esempio, all'autostrada tra S. Donà e Portogruaro, al casello di San Michele di Piave, al fondamentale sbocco a Nord, per sgravare il Brennero.» Per Pozza il Canova è fondamentale «n primis, per un sistema produttivo come quello trevigiano, ma anche, ad esempio, al servizio del Bellunese, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali 2026, o del bacino vicentino, dato che con la nuova Pedemontana sarà facilmente raggiungibile da quell'area».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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