Il nigeriano insiste: «Picchiato dai vigili, c'è un testimone»

Giovedì 24 Gennaio 2019
L'ACCUSA
TREVISO «Io ero a terra, loro mi hanno picchiato e c'era un agente che ha detto agli altri di smetterla». È quello che E.J., il 25enne nigeriano ospite del centro di accoglienza della caserma Serena arrestato sabato dalla Polizia locale per spaccio e resistenza, ha raccontato ieri mattina rispondendo alle domande del gip Bruno Casciarri durante l'udienza di convalida. «C'è un testimone - ha aggiunto il 25enne - si tratta della persona a cui avevo appena venduto lo stupefacente (cocaina, n.d.r.), lui ha visto tutto. Rintracciarlo non è difficile, io so chi è, ho il suo numero di telefono». Il nigeriano, assistito dal difensore Alessandra Nava, ha insomma confermato la sua versione dei fatti: quella del pestaggio da parte dei vigili, che lo avrebbero letteralmente trascinato fuori dall'auto e scaraventato a terra.
IL FATTO
Il richiedente asilo era stato intercettato sabato scorso in Viale della Repubblica durante una operazione antidroga. Gli agenti della Polizia locale che hanno effettuato l'arresto hanno riferito che per impedirgli la fuga ed ammanettarlo erano dovuti intervenire addirittura in sei. Due di loro, a causa della violenta colluttazione, hanno riportato varie lesioni tanto da essere costretti a ricorrere a cure mediche, con una prognosi di 2 e 10 giorni. Ma secondo il difensore le cose sarebbero andate in maniera molto diversa. «È stato colpito senza motivo - spiega la Nava - non ha opposto resistenza». Rimediando, insiste l'avvocato, la tumefazioni all'occhio per cui, prima di finire in carcere a S. Bona, era stato anche visitato al pronto soccorso del Ca' Foncello. Un colpo che, stando ad una prima valutazione del medico legale Alberto Furlanetto, non sarebbe compatibile con la caduta di cui invece racconta la Polizia locale. All'uomo i sanitari del penitenziario trevigiano avrebbe inoltre refertato un versamento al fianco sinistro, che però, sempre secondo l'esame del medico legale, sarebbe relativo ad una episodio contusivo precedente ai fatti di sabato. «Un problema - è però la tesi dell'avvocato Nava - che si sarebbe riacutizzato proprio in conseguenza delle modalità con cui si è svolto l'arresto».
L'INIZIATIVA
Intanto da Ca' Sugana interviene il presidente del consiglio comunale Giancarlo Iannicelli: «Propongo di conferire un encomio agli agenti che hanno arrestato questo spacciatore finendo anche in ospedale. Hanno fatto appieno il loro dovere».
Denis Barea
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