Il Montello e la proposta bocciata di limitare gli accessi

Domenica 20 Ottobre 2019
Il Montello e la proposta bocciata di limitare gli accessi
IL DIBATTITO
GIAVERA La presa dieci, ripidissima e insidiosa per le tante curve, spesso cieche, con poca visibilità, detiene forse il record degli incidenti occorsi ai ciclisti sul Montello. Anni fa l'allora sindaco di Crocetta Mazzocato propose di limitare l'accesso, in determinati giorni, ai ciclisti. Ma fu la rivolta. E, nel tempo, gli incidenti hanno continuato a verificarsi con cadenza costante. Nel 2015 un ciclista fu investito da un'auto e ricoverato in gravi condizioni all'ospedale. Si era recato sul Montello per una domenica all'insegna dello sport, ma in via Cesare Battisti, la presa X appunto, si scontrò frontalmente con un'auto. Qualche anno prima, era stato lo scoppio di un copertone a determinare una caduta, risultata fatale, ad un noto docente universitario.
Ma nella lista nera della sicurezza per i ciclisti non c'è solo la presa X. E il sindaco di Giavera Maurizio Cavallin, che coltiva da sempre una grande passione per il ciclismo e che da sempre macina chilometri sulla sua collina, ha le idee ben chiare al riguardo. «Anni fa - ricorda - un incidente mortale fra due bici si verificò nella zona di Santa Croce, dopo il centro, lungo la presa che porta a Santi Angeli. Ma pericolosissime sono anche la presa 13 e la 14 nella parte che dà sul Piave». Sinistri che, comunque, con un po' di attenzione si potrebbero evitare.
Secondo Cavallin, però, quando qualcosa non va le colpe sono sia dei ciclisti sia degli automobilisti. «Molti ciclisti sono sprovveduti - dice Cavallin - e dimenticano che non sono sulla collina per fare una gara. Le gare le hanno fatte, magari, da giovani. Devono quindi fare attenzione e frenare prima che sia troppo tardi. Nello stesso tempo, però, anche le auto hanno grosse responsabilità. Corrono all'impazzata lungo le strade del Montello e ti sfiorano. Non dobbiamo mai dimenticare che il ciclista è l'elemento più debole: le regole ci sono, ma vanno rispettate».
Fu il predecessore di Cavallin, Fausto Gottardo, a pubblicare nel 2010 un report che mostrava come troppi ciclisti passassero col rosso al semaforo di Giavera fra via Schiavonesca e via Bolè. Il 10% delle infrazioni era responsabilità loro. E, nel tempo, c'è stato chi è arrivato a pensare di limitare l'afflusso di ciclisti sul Montello. Protagonista dell'idea Eugenio Mazzocato, allora sindaco di Crocetta, che ipotizzò di dire basta a un Montello invaso dalle bici, soprattutto la domenica, in occasione di gare spesso amatoriali. Ma fu bocciata a furor di popolo. Perché Montello e bicicletta vanno da sempre a braccetto. Ma la passione va coltivata, oltre che con le gambe, anche con la testa.
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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