Il medico sospeso: «Non sono no-vax»

Domenica 13 Giugno 2021
(m.f.) Scatterà da domani e durerà un mese (fino al 13 luglio) la sospensione di Ivan Da Ros, il medico di famiglia denunciato dall'Usl perché lo scorso marzo avrebbe continuato a lavorare nel centro servizi per anziani Casa Amica di Fregona pur sapendo di essere positivo al coronavirus. Lui ha sempre negato di essersi comportato così. «Ci si compiace che la domanda di revoca della convenzione sia stata rigettata da parte del collegio arbitrale fa sapere attraverso i suoi legali, Barnaba Battistella e Cristian Finotti e si attende di studiare nel merito le motivazioni della decisione per valutare l'opportunità di impugnare la sanzione». E ora va al contrattacco. «Il dottor Da Ros non è un No-vax: non si era ancora vaccinato al tempo in cui ha contratto il Covid, ma non vi era all'epoca alcun obbligo in tal senso chiariscono gli avvocati né il giudizio disciplinare aveva alcunché a che fare con questioni di vaccinazione, se non forse l'interesse dell'Usl di promuovere l'obbligo vaccinale ex lege, e le sanzioni che ne derivano, esponendo un agnello sacrificale. Nessun contagio nella Rsa è imputabile al dottor Da Ros. E nessuno dei pazienti ricevuti nel proprio ambulatorio di Fregona nel pomeriggio del 15 marzo ha poi contratto il Covid in tempi compatibili con tale contatto». Da domani e fino al 13 luglio il medico sospeso verrà sostituito da Sandro Rigato, dottore di base con ambulatori a Cappella Maggiore, Fregona e Cordignano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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