«Il Green pass serve, ma controlli difficili»

Mercoledì 4 Agosto 2021
L'INTERVISTA
TREVISO «Attendiamo anche noi dei chiarimenti su come fare i controlli. Capisco le incertezze di commercianti, ristoratori e responsabili dei vari locali. Ma è importante partire». Il prefetto Maria Rosari Laganà guarda con un po' d'apprensione a venerdì, quando diventerà obbligatorio il Green pass per entrare nei locali o prendere un caffè. Da un lato approva il provvedimento, dall'altro attende maggiori certezze sulla linea da seguire.
Prefetto, sul Green pass ci sono più dubbi che certezze.
«Stiamo attendendo delle direttive. Intanto partiamo così. Il Green pass è bene averlo, le forze dell'ordine faranno controlli così come li hanno sempre fatti. Poi, un po' alla volta, sapremo meglio come muoverci. Capisco la preoccupazione dei gestori, ma queste cose hanno sempre bisogno di tempo per andare a regime».
Il Green pass è utile?
«È sicuramente servito per dare una spinta alle vaccinazioni. È questo è stato un effetto molto positivo perché, non mi stancherò mai di ribadirlo, il vaccino è l'unica difesa che abbiamo. La pressione sugli ospedali si è di molto alleggerita, l'andamento dei contagi è sotto controllo e non ci sono quei picchi che si temevano. Ora chi viene ricoverato in genere non ha fatto nemmeno la prima dose».
Un anno fa, di questi tempi, l'orizzonte era più incerto.
«Un anno fa invece abbiamo commesso l'errore di pensare che l'emergenza fosse finita. Oggi la situazione è oggettivamente diversa: ci sono incertezze, ma ci sono anche i vaccini».
Si avvicina il rientro a scuola, anche qui i dubbi sono tanti.
«L'anno scolastico sta per partire, ma con altri presupposti. Dovrà essere il più possibile il presenza: abbiamo capito che la Dad (didattica a distanza ndr) non è una soluzione applicabile se non per periodi brevissimi. Ma già partire con gli insegnanti vaccinati è un ottimo passo avanti. E poi lo saranno tanti ragazzi più grandi. E vedremo come muoverci per i più piccoli».
Resta il problema del trasporto scolastico. Mom dice che, se diventa obbligatorio il Green pass per salire a bordo, per loro sarà impossibile fare i controlli.
«Ho letto le preoccupazioni espresse dal presidente Colladon. Ci confronteremo su questo tema, vedremo di trovare una soluzione. L'importante è che la capienza dei mezzi resti almeno all'80%, parametro fondamentale per l'organizzazione del trasporto destinato agli studenti».
Che inverno ci attende sul fronte della pandemia?
«Siamo fiduciosi, vedo tante attività in ripresa. Anche i turisti. L'altro giorno, venendo in ufficio, ho aiutato due visitatori inglesi alla ricerca di un taxi. Una scena che mi ha fatto piacere perché significa che stiamo tornando alla normalità. Per scherzare ho anche scritto al sindaco invitandolo o potenziare il servizio taxi».
Che cosa la preoccupa adesso?
«Al di là della pandemia, stiamo notando un aumento dei fenomeni di spaccio di droghe leggere e un ritorno di eroina e cocaina. Non so quanto siano legati al lockdown, certi segnali li avevamo colti anche prima. Ma sarà un problema da contrastare sia con i controlli, sia con campagne di prevenzione. E poi ci sono le truffe informatiche e l'uso distorto dei social da tenere sotto controllo».
Capitolo proteste. I No vax torneranno in piazza ogni sabato.
«Ovviamente sono manifestazioni di cui non sappiamo nulla, che non ci vengono comunicate. Sinceramente le motivazioni alla base di queste proteste non sono molto comprensibili: parlano di dittatura, ma nessuno gli toglie la libertà di dire quello che vogliono».
La prossime manifestazioni verranno bloccate?
«Non sapendo nulla, non conoscendo se si faranno veramente e che le organizza, non possiamo concordare niente con gli eventuali organizzatori. Se si svolgeranno, ci saranno sicuramente delle misure di sicurezza come le altre volte. Ci saranno le riprese video dei partecipanti e sanzioni per chi viola le norme».
Ci sono state denunce per le precedenti manifestazioni non autorizzate?
«Sì. La questura ha identificato quelli che ritiene gli organizzatori e li ha denunciati».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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