IL FONDATORE
TREVISO Era il 30 novembre del 1984 quando al Palaverde andò

Giovedì 10 Ottobre 2019
IL FONDATORE
TREVISO Era il 30 novembre del 1984 quando al Palaverde andò in scena una sfida epica: Borg contro Panatta. Bepi Zambon aveva fondato lo Sporting Club appena due anni prima ed era già diventato la scuola di tennis di riferimento dei trevigiani. Fu proprio Bepi, oggi 76enne, ad organizzare assieme all'amico Leonardo Bassi un evento rimasto nella storia e nel cuore della Marca. E ora il nome di Adriano Panatta, legato alla città di Treviso da alcuni anni, torna a incrociarsi con quello del maestro Zambon: è stato il miglior tennista italiano di sempre ad aggiudicarsi per 550mila euro lo Sporting, finito all'asta, superando le offerte di altri 5 imprenditori. Mettendo così fine a un'odissea iniziata nel 2012, quando Zambon decise di affittare l'impianto soffocato da un prestito per la costruzione delle piscine coperte che non era più in grado di onorare. «È la conclusione di una storia durata 37 anni, e non vedevo l'ora si sbloccasse la situazione- dice Zambon -. Panatta? Siamo amici da sempre e sono sicuro farà grandi cose. Chiaro che non potrà puntare solo sul tennis: sono curioso di conoscere il suo business plan».
Zambon, tutti ricordano il suo gesto eclatante, quando si incatenò fuori dallo Sporting, quand'era stato messo alla porta dagli stessi affittuari ...
«Quegli impianti sono la mia vita, fanno parte di me, sono casa mia. Dopo aver fondato il Park Tennis, nel 1974, mi avevano mostrato una zona di San Pelajo e i campi di via Ghirada: era la zona più depressa di Terviso, il terreno era in discesa e ci sono voluti migliaia di camion per ripianarlo. Abbiamo fatto tutto in pochi mesi e il 17 aprile 1982 abbiamo inaugurato la struttura. È iniziato tutto da lì».
E sono stati anni di grandi successi ...
«Abbiamo partecipato a tornei internazionali, organizzato la sfida del Palaverde e tanti altri eventi. Ma soprattutto lo Sporting è stata la prima grande scuola di tennis dei trevigiani con più di 200 alunni. C'erano 11 campi e tornei dalle 8 del mattino alle 10 di sera. Siamo stati all'apice fino al 1991 e abbiamo fatto da apri pista a tante altre realtà».
Da cosa è partito il declino?
«Il problema sono state le piscine: all'epoca c'erano solo le Comunali, ma poi, nel 2006, hanno aperto anche quelle di Preganziol e Quinto, che hanno tolto il 30 per cento degli iscritti».
Parte da lì il debito (da 1,5 milioni con la Bcc) che ha affossato lo Sporting?
«Si. E nel 2012 è arrivata la società che mi ha proposto di affittare la struttura, salvo poi non pagarmi, anche se loro dicono il contrario e cacciarmi. Il resto della storia lo conoscete: c'è stato lo sfratto esecutivo e gli impianti sono finiti all'asta, anche se gli affittuari sono rimasti dentro per mantenere il bene».
Ora lei vive tra Crocetta del Montello e Ascoli Piceno. E se Panatta le chiedesse aiuto?
«Arriverei di corsa. Ma non voglio auto propormi. Sono curioso invece di vedere cosa vorrà fare, ma sono sicuro che sarà un successo».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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